USS Tullibee in navigazione

USS Tullibee (SSN-597), un SSN innovativo e silenzioso

Lo USS Tullibee (SSN-597) è stato un sottomarino nucleare da attacco (SSN) della marina americana entrato in servizio nel 1960. Si è trattato, a tutti gli effetti, di un battello sperimentale che svolse regolare attività operativa con il resto della flotta.

Il Tullibee ha un certo numero di primati: primo sottomarino nucleare con propulsione turboelettrica, primo ad avere un sonar sferico ed i tubi lanciasiluri inclinati posti ai lati dello scafo, e più piccolo SSN entrato in servizio negli Stati Uniti. Un battello interessante, che ebbe, insieme ai contemporanei classe Skipjack, un’influenza decisiva sui sottomarini successivi (soprattutto per tubi lanciasiluri e sonar).

Il Tullibee rimase in servizio per 28 anni, e fu radiato nel 1988.

Storia

Il Progetto Nobska

Le origini dello USS Tullibee si possono ritrovare in uno studio del 1956 chiamato Progetto Nobska, incentrato sulla guerra sottomarina, e su come la propulsione nucleare subacquea l’avrebbe influenzata. Come si può intuire, si trattava di una faccenda seria: con il nuovo tipo di propulsione, infatti, i sottomarini potevano restare in immersione per un tempo indefinito (cibo a parte, ovvio), erano più veloci… Insomma, per farla breve, tutte le tattiche che avevano consentito di vincere la seconda guerra mondiale erano diventate tragicamente obsolete.

Da questo studio uscirono le idee che influenzarono il progetto dei sottomarini nucleari nei decenni successivi: nuovi standard per sonar e siluri, i missili balistici sublanciati (si, i classe George Washington sono un prodotto indiretto del Progetto Nobska), la necessità di una bassa traccia acustica, dottrine innovative, ecc.

Il Progetto Nobska si trova su Wikipedia, quindi chi lo volesse approfondire nel dettaglio lo può trovare lì. A noi interessa focalizzarsi sulla parte relativa ai sottomarini.

Tutte le idee uscite dal Nobska andavano messe in pratica, almeno per vedere se potevano funzionare sul campo oppure no. E qui entrò in gioco il nostro USS Tullibee.

Nasce lo USS Tullibee

Questo sottomarino venne progettato, essenzialmente, per due motivi.

  • Testare sul campo la tecnologia relativa ai sonar. O meglio: al sonar. Infatti, uno dei risultati dello studio era stato che, per la moderna guerra subacquea, una soluzione ideale poteva essere l’utilizzo di un sonar sferico. Dunque, serviva un’unità per fare un po’ di prove. Unità che però dovette essere costruita appositamente, visto che un apparato elettronico di questo tipo occupava (ed occupa) parecchio spazio.
  • Collaudare un tipo di propulsione più silenziosa di quelle utilizzate fino a quel momento.

Il risultato avrebbe dovuto essere un sottomarino silenzioso e letale nella guerra subacquea, ma contemporaneamente piccolo e relativamente economico.

Diciamo subito che il Tullibee non riuscì a soddisfare le aspettative. Comunque, il battello venne costruito al solito cantiere di Groton dalla Electric Boat (divisione navale della General Dynamics): impostato nel 1958, entrò in servizio nel 1960.

Descrizione tecnica

Caratteristiche generali

Quando venne ultimato, lo USS Tullibee appariva come un battello di 83 metri, con un dislocamento di circa 2.600 tonnellate in immersione: decisamente poche, tanto che è stato considerato il più piccolo sottomarino nucleare da attacco mai entrato in servizio con la US Navy.

Strutturalmente, riprendeva alcune delle soluzioni sperimentate sullo USS Albacore, come lo scafo singolo, la singola elica ed i timoni sulla falsatorre. Tuttavia, per altri versi apparteneva alla generazione precedente: la forma dello scafo, per esempio, non era a goccia, ma ricordava piuttosto una specie di sigaro, con una specie di sovrastruttura nella parte superiore, alle spalle della falsatorre. Una curiosità: sullo scafo sono visibili due “pinne”, una a prua e l’altra a poppa. Si tratta di piccole cupole per il sonar passivo AN/BQG-4, chiamato anche PUFFS.

Il sonar

Ma le vere novità erano altre. Per prima cosa, il sonar: un BQQ-2 sferico, molto più efficace dei modelli tradizionali cilindrici. Il problema erano gli spazi: la soluzione era più ingombrante, il dispositivo andava montato a prua ed i tubi lanciasiluri semplicemente non entravano. Per questa ragione, si decise di spostarli sui lati. In altri termini, i tubi furono inclinati e montati direttamente nel corpo dello scafo, più o meno all’altezza della falsatorre. Queste due soluzioni diventarono uno standard per la marina americana, e furono riprese su tutti i sottomarini successivi. Per la cronaca, i tubi lanciasiluri erano quattro, tutti da 533 mm.

USS Tullibee
Lo USS Tullibee durante le prove in mare, nell’ottobre 1960. Si vedono molto bene le due “pinne” a prua ed a poppa dello scafo, per il sonar passivo PUFFS. Fonte: Wikimedia Commons. Credits: US Navy. US Public Domain

Il sistema propulsivo turboelettrico

L’altra grande innovazione fu il reattore nucleare: per la prima volta, fu montato un sistema propulsivo turboelettrico. Che vuol dire? Che nei sistemi “classici” il generatore di vapore “attiva” una turbina, che a sua volta genera energia meccanica che fa muovere l’albero di trasmissione dell’elica. In un sistema turboelettrico, invece, c’è il vapore che aziona una turbina collegata ad un generatore di corrente elettrica. Questa va ad alimentare un motore elettrico collegato all’albero di trasmissione (e quindi all’elica). Questa soluzione ha il vantaggio di essere più silenziosa, e quindi la marina americana decise di provarla. Il reattore era un S2C, realizzato dalla Combustion Engineering: concettualmente un po’ vecchiotto (il nucleo era di seconda generazione, lo stesso del Nautilus), ma evidentemente non si poté fare di meglio. Oltretutto, quello che interessava ai militari, alla fine, era la fattibilità tecnica della soluzione.

Prestazioni ed equipaggio

Le prestazioni, va detto, non furono entusiasmanti: in giro si trovano numeri un po’ diversi, ma che comunque vanno dai 13-15 in emersione ai 15-20 in immersione (16 dovrebbe essere il numero più vicino alla realtà). Insomma, non si trattava di un velocista.

Oltretutto, pare che lo stesso impianto propulsivo non fosse il massimo, in termini di affidabilità.

Infine l’equipaggio. Da progetto, i tecnici erano stati molto ottimisti: appena 58-66 membri. Tuttavia, quando venne radiato, il personale di bordo aveva ormai superato le 110 unità.

USS Tullibee (SSN-597)

  • Lunghezza: 83,2 metri (273 piedi)
  • Larghezza: 7,1 metri (23,3 piedi)
  • Pescaggio: 6,4 metri (21 piedi)
  • Dislocamento in emersione: 2.317 tonnellate
  • Dislocamento in immersione: 2.640 tonnellate
  • Propulsione: 1 reattore nucleare S2C, un’elica
  • Velocità: 15 nodi in emersione, 20 in immersione
  • Profondità operativa: 210 metri
  • Profondità massima: ?
  • Equipaggio: 58-66
  • Autonomia: ?
  • Armamento: 4 tubi lanciasiluri da 533mm

Servizio operativo

Lo USS Tullibee in azione

Lo USS Tullibee entrò in servizio nel novembre 1960. Vista la sua natura sperimentale, da subito il sottomarino prese parte ad un gran numero di esercitazioni di guerra antisommergibile (ASW), che servivano (ovviamente) a valutare le capacità del sonar e la silenziosità del sistema propulsivo: praticamente, non fece altro durante la sua carriera operativa.

Complessivamente, percorse qualcosa come 325.000 miglia nautiche, circa 600.000 km, equamente divisi tra Oceano Atlantico, Mar Mediterraneo e Mar dei Caraibi.

Lo USS Tullibee venne definitivamente radiato nel 1988, e demolito nel 1996.

USS Tullibee
Lo USS Tullibee in navigazione nei primi anni sessanta. Fonte: Wikimedia Commons. Credits: General Dynamics Corporation. US Public Domain

Valutazioni

Questo sottomarino deve essere giudicato come piattaforma sperimentale, visto che si trattò del banco-prova di tre innovazioni tecnologiche: il sonar sferico, i tubi lanciasiluri angolati ed il sistema di propulsione nucleare turboelettrico.

Indubbiamente, come battello subacqueo il Tullibee fece il suo dovere: del resto, la sua intensa carriera operativa lo prova. Ma che dire delle tecnologie imbarcate?

Per quanto riguarda sonar e tubi, queste si dimostrarono innovazioni di successo, e furono implementate su tutti i sottomarini americani successivi. Basti pensare che la classe Permit, entrata in servizio a partire dal 1961, in sostanza adottava le soluzioni tecnologiche del Tullibee e degli Skipjack.

Il problema fu la propulsione: a parte la velocità massima che era piuttosto bassa, la questione principale pare che fosse la scarsa affidabilità della soluzione adottata. Di conseguenza, su tutti i sottomarini successivi la marina americana tornò ad un sistema propulsivo più convenzionale, utilizzando altri sistemi per la riduzione del rumore. L’unica eccezione fu lo USS Glenard P. Lipscomb (SSN-685), entrato in servizio nel 1974, che costituì il secondo (fallimentare) tentativo della US Navy di utilizzare un sistema turboelettrico.

Comunque, nel 2031, è previsto che entri in servizio la classe Columbia: questi saranno degli SSBN estremamente sofisticati, che dovranno mandare in pensione i vecchi Ohio. Bene: per i Columbia è previsto un sistema propulsivo turboelettrico, per aumentare la silenziosità. Vedremo se stavolta i risultati saranno all’altezza delle aspettative.

Incidenti

  • 6 ottobre 1972: USS Tullibee. Collisione al largo di Capo Hatteras con il mercantile Hagen, della Germania Est. Il sottomarino soffrì alcuni danni, ma riuscì a proseguire la missione. Stesso discorso il mercantile.
  • 16 giugno 1978: USS Tullibee. Mentre il sottomarino era in navigazione nel Mar Mediterraneo, si ruppe l’albero dell’elica. Questa colpì lo scafo, provocando un principio di allagamento. Il Tullibee riuscì ad emergere, e venne rimorchiato con successo a Rota (Spagna) per le riparazioni.

Esemplari costruiti

USS Tullibee (SSN-597)

Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 26/05/1958
Varo: 27/04/1960
Ingresso in servizio: 09/11/1960
Status: radiato il 18/06/1988
Note: demolito nel 1995

Fonti

(immagine di copertina derivata da Wikimedia Commons. Credits: US Navy. US Public Domain)

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