La classe Sturgeon (o classe 637, dal numero di scafo della prima unità entrata in servizio) è stata una serie di sottomarini nucleari da attacco (SSN) entrati in servizio con la US Navy tra il 1967 ed il 1975. Largamente derivati dalla classe Permit, ne furono costruiti oltre 30 esemplari.
La loro importanza nel corso della Guerra Fredda fu enorme: costituirono, infatti, la maggior parte della flotta subacquea d’attacco statunitense, svolgendo un lavoro oscuro ma preziosissimo durante la sfida tra le due superpotenze.
I loro successori, i classe Los Angeles, inizialmente li affiancarono e poi, a partire dagli anni novanta, li sostituirono. La radiazione degli Sturgeon fu dovuta, più che a questioni anagrafiche o di obsolescenza, ai costi: la US Navy, infatti, finita la Guerra Fredda, dovette dismettere un gran numero di unità, a causa della contrazione delle spese militari. Così, battelli che avrebbero potuto rimanere operativi ancora per qualche anno vennero dismessi.
La radiazione avvenne tra il 1991 ed il 2005.
Storia
Il punto di partenza per progettare la classe Sturgeon furono i Permit: questi ultimi, del resto, furono i sottomarini che definirono lo standard per i mezzi atomici subacquei statunitensi. Probabilmente, quello che spinse i tecnici a sviluppare una nuova classe invece di continuare con i Permit fu il disastro dello USS Thresher, affondato con tutto l’equipaggio nel 1963. In seguito alla tragedia, fu messo a punto un programma, chiamato SUBSAFE, che consisteva in una serie di controlli e standard qualitativi per la componentistica dei sottomarini (in particolare, di tutte quelle componenti esposte alla pressione dell’acqua, o che avrebbero potuto portare all’allagamento del battello).
Molti sottomarini furono convertiti successivamente al nuovo standard, oppure vi furono adattati con modifiche “in corsa” durante la costruzione.
Gli Sturgeon, invece, furono progettati fin dall’inizio secondo questi standard. Oltre a questo, i tecnici colsero l’occasione anche per inserire dei miglioramenti.
Alla fine, come dimensioni ed aspetto, risultarono piuttosto simili ai cosiddetti “Permit Tipo Flasher“, tre esemplari della classe Permit realizzati secondo le specifiche SUBSAFE ed allungati rispetto al modello base (e pure con una falsatorre più grande).
Il primo esemplare, lo USS Sturgeon (SSN-637), fu impostato al “Fore River Shipyard” (un cantiere navale di proprietà della General Dynamics, che tra l’altro aveva anche progettato il sottomarino) nel 1963, ed entrò in servizio nel 1967.

Descrizione tecnica
Scafo e struttura
Gli Sturgeon erano piuttosto simili ai Permit: leggermente più lunghi e con un dislocamento ovviamente maggiore, mantenevano la linea affusolata a goccia allungata. Lo scafo era singolo, suddiviso internamente in cinque compartimenti (con uno, quello operativo, che era un po’ più spazioso, per via della maggiore lunghezza rispetto ai Permit), con la sala controllo esattamente sotto alla falsatorre. Il materiale utilizzato era la solita lega di acciaio HY-80 ad elevata resistenza, inaugurata per la prima volta sugli Skipjack e che “accompagnerà” la US Navy fino ai classe Seawolf (anni novanta), quando fu utilizzata la HY-100 per aumentare la profondità operativa.
La falsatorre era più grossa rispetto ai Permit: esteticamente, era praticamente l’unica differenza di rilievo. Le maggiori dimensioni avevano permesso di installare un secondo periscopio, oltre ad altri alberi retrattili per la raccolta di informazioni e le comunicazioni.
I timoni di prua erano montati sula flasatorre, esattamente come nel caso dei predecessori, ma avevano una particolarità: si potevano ruotare di 90°. Soluzione molto utile, se devi emergere in mezzo ai ghiacci artici…
I controlli poppieri, invece, erano “cruciformi”: i timoni verticali e quelli di profondità erano montati “a croce”, con l’elica al centro.
La profondità operativa era nella media dei sottomarini americani di quel periodo: 400 metri, con collasso dello scafo a circa 600.

Propulsione
L’apparato propulsivo era costituito dal “solito” reattore nucleare S5W, di fabbricazione Westinghouse con nucleo di quinta generazione e che alimentava due turbine capaci di sprigionare 15.000 hp sull’elica: stessa identica soluzione dei Permit (ed in generale di tutti i sottomarini statunitensi di quegli anni).
Per la velocità massima raggiungibile bisogna fare una premessa. Di solito, la US Navy non specifica mai le prestazioni “di punta” dei suoi sottomarini, ma si limita a parlare di “oltre 20 nodi in immersione”. Qualche numero, però, lo possiamo ricavare. L’apparato propulsivo, infatti, era lo stesso del Permit, a fronte di un dislocamento maggiore (gli Sturgeon erano un po’ più lunghi). Visto che la potenza era sempre la stessa (15.000 hp), è logico dedurre che la velocità massima in immersione fosse inferiore. Il valore più attendibile al riguardo è di 25/26 nodi, qualcosa di meno rispetto ai 28 stimati per i Permit. In superficie, invece, le fonti concordano su 15 nodi.
In compenso, gli Sturgeon erano più silenziosi, grazie ad una serie di accorgimenti tecnici. Ulteriori modifiche furono implementate in seguito, sempre per ridurre la rumorosità.

Armamento, equipaggio e costi
L’armamento era costituito da quattro tubi lanciasiluri da 533 mm, compatibili con praticamente tutte le armi subacquee in dotazione alla US Navy. I tubi erano sistemati a centronave, sui lati dello scafo: soluzione obbligata, visto che lo spazio a prua era interamente occupato dal sonar sferico, un grosso AN/BQQ-2 anche questo ereditato dai Permit.
Gli Sturgeon, oltre ai normali siluri (i cari vecchi Mark 37 dei primi anni cinquanta, poi sostituiti dai micidiali Mark 48), poteva caricare anche missili antisommergibile sublanciati, un’altra delle “idee” che erano uscite dal Progetto Nobska. Gli ordigni in questione erano gli UUM-44 SUBROC: compatibile con i tubi da 533 mm, aveva una gittata di circa 55 km e potevano trasportare sia una testata convenzionale, sia nucleare (250 kilotoni). Successivamente, a partire dalla fine degli anni settanta, a bordo furono imbarcati anche i missili antinave Harpoon (la versione sublanciata, UGM-84), capaci di colpire bersagli ad oltre 250 km volando a 860 km/h, ed infine i micidiali BGM-109 Tomahawk (UGM-109 per la marina), i missili da crociera per eccellenza. Tutte queste armi sono perfettamente compatibili con un tubo lanciasiluri da 533 mm, quindi la loro implementazione non necessitò di particolari modifiche strutturali.
L’equipaggio era di 107 elementi.
Ma quanto costava uno di questi gioiellini? Presto detto: 320 milioni di dollari del 1990, con costi di gestione di 11 milioni l’anno (1996).

Classe Sturgeon – Short Hull
La classe Sturgeon venne realizzata in due versioni principali, che differivano per la lunghezza dello scafo. Gli Short Hull, come dice il nome, sono quelli a “scafo corto”, e furono i primi 28 esemplari realizzati. Risultavano lunghi 89 metri, con un dislocamento in immersione di circa 4.700 tonnellate: 4-5 metri e 500 tonnellate in più dei Permit “base” (ma praticamente uguali ai “Tipo Flasher“).
- Lunghezza: 89 metri (292 piedi)
- Larghezza: 9,65 metri (31,7 piedi)
- Pescaggio: 8,9 metri (29,2 piedi)
- Dislocamento in emersione: 4.250 tonnellate
- Dislocamento in immersione: 4.700 tonnellate
- Propulsione: 1 reattore nucleare S5W, 15.000 hp, 1 elica
- Velocità: 15 nodi in emersione, 25-26 in immersione
- Profondità operativa: 400 metri
- Profondità massima: 600 metri?
- Equipaggio: 107
- Autonomia: ?
- Armamento: 4 tubi lanciasiluri da 533mm
Classe Sturgeon – Long Hull
La variante Long Hull aveva lo scafo più lungo: 91 metri, per un dislocamento in immersione di circa 4.960 tonnellate. Ne furono realizzate nove unità, a partire dallo USS Archerfish (SSN-678). Non ci sono informazioni sulla velocità massima, ma probabilmente era di poco più bassa degli Short Hull. Lo spazio in più venne utilizzato per migliorare l’abitabilità interna, aumentando gli spazi a disposizione dell’equipaggio.
- Lunghezza: 91,5 metri (302 piedi)
- Larghezza: 9,65 metri (31,7 piedi)
- Pescaggio: 8,9 metri (29,2 piedi)
- Dislocamento in emersione: 4.460 tonnellate
- Dislocamento in immersione: 4.960 tonnellate
- Propulsione: 1 reattore nucleare S5W, 15.000 hp, 1 elica
- Velocità: 15 nodi in emersione, 25 in immersione?
- Profondità operativa: 400 metri
- Profondità massima: 600 metri?
- Equipaggio: 107
- Autonomia: ?
- Armamento: 4 tubi lanciasiluri da 533mm
Classe Sturgeon – Dry Deck Shelter
Alcuni esemplari della versione Long Hull furono successivamente modificati per l’installazione di un Dry Deck Shelter (DDS), ovvero un modulo rimuovibile che serve a facilitare l’entrata e l’uscita dei sommozzatori per missioni speciali. Esteticamente, si tratta di cilindri lunghi 12,7 metri e dal diametro di 2,7, realizzati in acciaio HY-80 (lo stesso dei sottomarini). All’interno, vi è una camera iperbarica sferica e possono alloggiare un minisommergibile SDV per i Navy Seal (con i relativi operatori), oppure una squadra d’assalto di una ventina di elementi con quattro gommoni. Vengono montati alle spalle della falsatorre. Ovviamente, il sottomarino deve essere predisposto: agganci, portello di accesso, ecc.
Complessivamente, sei battelli furono predisposti per i DDS.

Classe Sturgeon – USS Puffer (SSN-652)
Lo USS Puffer venne modificato installando un condizionatore di corrente armonico, realizzato dalla Raytheon. Vantaggi? Aumentare la silenziosità: questo dispositivo riuscì ad eliminare il rumore prodotto da alcuni dispositivi elettrici, un problema che affliggeva gli Sturgeon. La modifica ebbe successo, e quindi fu estesa all’intera flotta.
Classe Sturgeon – USS Bathfish (SSN-681)
Lo USS Batfish fu modificato applicando un particolare rivestimento sullo scafo, che ridusse sia il rumore, sia la traccia sonar. Decisamente, non si trattò di una modifica troppo complicata, visto che fu implementata durante una delle revisioni di routine.
Classe Sturgeon – USS Richard B. Russel (SSN-687)
Nell’agosto 1977, lo USS Richard B. Russell fu modificato installando una specie di “contenitore” alle spalle della falsatorre. Questo appariva come una piccola gobba, molto pronunciata, e venne chiamato “bustle” (sellino, in inglese). Il contenitore, molto caratteristico e facilmente distinguibile, conteneva una boa con antenna, collegata ad un cavo, che serviva per le comunicazioni. Si trattava di un dispositivo che all’epoca era in fase di sviluppo da parte della US Navy, ed occorreva un sottomarino per “testarlo” sul campo.
La soluzione delle boe di comunicazione si rivelò vincente. Tuttavia, nelle classi successive, si preferì installarla in un alloggiamento apposito all’interno dello scafo, in modo da non rovinare l’idrodinamica.
In seguito, il “bustle” venne utilizzato anche per ospitare apparati per le missioni speciali, forse per appoggiare le uscite dei sommozzatori (anche se il Russel non fu mai predisposto per i DDS). Per la cronaca, il sottomarino fu molto utilizzato nell’Oceano Pacifico per spiare i movimenti delle forze navali sovietiche, come sottomarino-test oltre che nel suo ruolo originario di sottomarino nucleare da attacco.

Classe Sturgeon – USS Parche (SSN-683)
Lo USS Parche fu costruito come uno Sturgeon Long Hull, ed entrò in servizio nel 1974. La sua carriera come sottomarino nucleare da attacco, però, durò poco. La US Navy, infatti, decise di trasformarlo in uno dei più formidabili sottomarini per missioni speciali (o “ingegneria oceanica“, come vengono chiamate queste missioni) mai realizzati negli Stati Uniti.
Premessa: le modifiche vennero effettuate in due fasi, ed ancora oggi non è chiaro che tipo di apparecchiature furono realmente installate sul Parche (come dicono i militari: informazione riservata).
Il primo ciclo di modifiche venne effettuato nel 1976: non appena arrivato nell’Oceano Pacifico, fu spedito subito nel cantiere di Mare Island, dove restò circa un anno e mezzo.
Le modifiche comportarono l’installazione di una serie di antenne di comunicazione aggiuntive all’interno della falsatorre, così da poter svolgere al meglio le sue missioni di intelligence. Inoltre, alle spalle della stessa era stato installato una specie di contenitore, del tutto simile al “bustle” del Russel, di cui abbiamo parlato prima. Questo tuttavia non conteneva apparati comunicazione, ma la miscela da far respirare ai sommozzatori. I sommozzatori potevano operare in sicurezza e senza problemi di depressurizzazione grazie ad una camera apposita, che aveva la forma di un DSRV (un veicolo subacqueo di salvataggio a pilotaggio remoto).

Questo “finto” DSRV serviva, ovviamente, a nascondere il reale scopo del Parche: per la cronaca, si trattava dello stesso identico apparato che era installato sullo USS Halibut, e che la marina aveva riciclato. Quindi, agli occhi dei sovietici, il Parche avrebbe dovuto essere semplicemente un sottomarino per l’addestramento, che andava a sostituire un battello precedentemente radiato. Anche perché, su questa struttura, campeggiava la scritta “DSRV Simulator”… Non sappiamo se i sovietici ci cascarono (probabilmente no, anche perché la spia Walker passò una moltitudine di informazioni, tra cui quasi certamente qualcosa sul Parche), però bisogna dire che la US Navy ce la mise tutta.
Un’atra struttura simile al “bustle” venne installata verso la poppa, alla fine dello scafo. Non è chiaro cosa contenesse.
Ulteriori modifiche furono effettuate nella parte inferiore, non visibile: propulsori laterali per gli spostamenti “di precisione” e l’aggiunta di una struttura con alcuni “pattini” retrattili nella parte inferiore dello scafo, in modo da permettere al sottomarino di poggiarsi in sicurezza sul fondo.
Del resto, tra le missioni previste per il Parche vi erano le missioni per l’Operazione Ivy Bells, ovvero installare dei dispositivi di ascolto sui cavi di comunicazione subacquei sul fondo del Mare di Okhotsk: il sottomarino doveva fisicamente poggiarsi sul fondo per far uscire i sommozzatori. Analoghe operazioni furono condotte anche nel Mare di Barents.
Tra il 1987 ed il 1991 fu condotto un altro ciclo di lavori, stavolta molto più invasivi: i due “blustle” vennero rimossi, così come il pod a forma di DSRV, e fu aggiunta una sezione aggiuntiva di 30 metri, proprio davanti alla falsatorre. Sopra questa sezione, venne creata una specie di “sovrastruttura”, tipo quella che caratterizza gli SSBN.
Cosa i tecnici abbiano montato all’interno della porzione aggiuntiva di scafo non è chiaro, anche perché la US Navy non ha mai rilasciato informazioni ufficiali. Quasi sicuramente, vi furono installate tutte le strutture per far operare i sommozzatori: due o tre camere iperbariche per le operazioni di compressione e decompressione, serbatoi con la miscela, spazi abitabili pressurizzati… In pratica, tutto ciò che era all’interno del “finto DSRV” venne montato all’interno, probabilmente aumentando gli spazi degli ambienti.

Oltre a questo, è probabile che sia stata installata una grande varietà di strumentazione per la raccolta delle informazioni: elettronica, antenne, sonar, videocamere di profondità a circuito chiuso, oltre ad un’apposita sala per controllare tutta la strumentazione (tipo la “bat cave” dello USS Halibut). Molto probabilmente, fu ricavata un’area allagabile per dei ROV a controllo remoto. Quasi sicuramente, comunque, parte della “nuova” sezione fu utilizzata anche per ricavare nuovi alloggi per l’equipaggio, ormai composto da 179 persone.
Cosa importante: si ritiene che, per motivi di riservatezza, l’area del Parche dedicata alle missioni speciali fosse off-limits per il resto dell’equipaggio.
Lo USS Parche, così modificato, raggiunse i 122 metri di lunghezza, ed un dislocamento in immersione (stimato) di 7.800 tonnellate: un sottomarino spia formidabile, ma con grossi problemi di controllo. Sembra infatti che le nuove caratteristiche andarono a peggiorare la manovrabilità del battello, specie nelle operazioni di salita e discesa. Si cercò di ovviare al problema spostando più in alto i timoni sulla falsatorre, ma i problemi rimasero: pare infatti che l’unico modo per tenerlo in assetto, durante le missioni, fosse quello di utilizzare i propulsori laterali.
L’armamento rimase il medesimo: 4 tubi lanciasiluri da 533 mm.
- Lunghezza: 122,4 metri (401,5 piedi)
- Larghezza: 9,65 metri (31,7 piedi)
- Pescaggio: 8,9 metri (29,2 piedi)
- Dislocamento in emersione: ?
- Dislocamento in immersione: 7.800 tonnellate
- Propulsione: 1 reattore nucleare S5W, 15.000 hp, 1 elica
- Velocità: 15 nodi in emersione, oltre 20 in immersione
- Profondità operativa: ?
- Profondità massima: ?
- Equipaggio: 179
- Autonomia: ?
- Armamento: 4 tubi lanciasiluri da 533mm
Servizio operativo
37 battelli costruiti, entrati in servizio tra il 1967 ed il 1975: gli Sturgeon ebbero una carriera operativa molto intensa. Di fatto costituirono i “cavalli da tiro” della flotta subacquea d’attacco statunitense durante gran parte della Guerra Fredda.
Questi sottomarini furono impiegati in pattugliamenti, esercitazioni, missioni sotto al Polo Nord (con tanto di emersione attraverso i ghiacci, anche di più battelli contemporaneamente) e monitoraggio delle aree di crisi. Inoltre, furono impiegati per appoggiare e scortare la flotta di superficie durante i vari dispiegamenti all’estero (soprattutto durante la guerra del Vietnam).
I particolari sulle “avventure” di questi sottomarini con i loro omologhi sovietici non sono molti, visto che a distanza di decenni parecchi particolari sono ancora classificati. Tuttavia, sappiamo che erano molto efficaci nei loro compiti di pattugliamento, ed anche piuttosto silenziosi.

Sturgeon vs. Yankee
Nel 1969, lo USS Lapon (SSN-661) riuscì a pedinare, senza farsi scoprire, uno dei nuovissimi SSBN classe Yankee, che erano entrati in servizio da appena un paio d’anni. Il Lapon seguì il sottomarino avversario per ben 47 giorni, durante la sua intera crociera di deterrenza, scoprendo così una quantità di informazioni preziose sul “modus operandi” dei sottomarini lanciamissili sovietici di ultima generazione.
Questo primato venne infranto nel 1978, quando lo USS Batfish (SSN-681) riuscì a seguire, sempre senza farsi scoprire, un altro esemplare della classe Yankee nel Mar di Norvegia. Anche in questo caso, fu possibile raccogliere parecchie informazioni sugli SSBN sovietici, in particolare quando operavano nei pressi dell’Artico.
Le missioni speciali
I Long Hull equipaggiati con i Dry Deck Shelter furono largamente utilizzati durante la Guerra Fredda anche per il trasporto ed il dispiegamento di elementi delle forze speciali. Ovviamente non si hanno notizie sulle operazioni effettuate, ma sappiamo che ce ne furono grazie alle decorazioni che ricevettero i sottomarini.
Un capitolo a parte riguarda lo USS Parche, che fu pesantemente modificato per svolgere missioni di ingegneria subacquea. Oltre alla già citata Operazione Ivy Bells, prese parte a missioni simili di spionaggio anche nel Mare di Barents, ai danni della Flotta del Nord e recuperò resti di missili sovietici e cinesi (1996). Quasi tutte le sue missioni sono ancora oggi “top secret”, ma la sua attività deve essere stata intensa e di successo, visto che è il sottomarino nucleare più decorato mai entrato in servizio con la US Navy. Nel suo ruolo, oggi è stato sostituito dallo USS Jimmy Carter (SSN-23).

La radiazione
I classe Sturgeon furono tutti ritirati dal servizio tra il 1991 ed il 2005 (l’ultimo fu proprio il Parche). La loro radiazione, spesso, fu un discorso economico: la fine della Guerra Fredda aveva imposto un taglio alle spese militari, ed una flotta di circa cento sottomarini nucleari da attacco non era più necessaria. Quindi, per diverse unità la radiazione arrivò al momento della necessità del “refuelling”, ovvero della sostituzione del combustibile nucleare: la US Navy non era intenzionata (o meglio, non poteva) a spendere soldi con queste unità, e quindi fu costretta a ritirarle dal servizio.
Gli Sturgeon ebbero un’importanza enorme per la US Navy: erano affidabili (un esemplare, lo USS Sunfish, raggiunse la millesima immersione nel 1996, un vero record) e soprattutto efficaci. Per fare un paragone, l’Unione Sovietica ebbe qualcosa di paragonabile, a livello di silenziosità, solo alla fine degli anni settanta, quando entrarono in servizio i Victor III (che pure per certi versi erano pure inferiori). Fu solo nella seconda metà degli anni ottanta che gli avversari con la stella rossa fecero di meglio, ma nel frattempo erano entrati in servizio i più perfezionati Los Angeles.

Incidenti
- 15 maggio 1969: USS Guitarro (classe Sturgeon). Il sottomarino affondò per sbaglio mentre era in costruzione al cantiere navale di Mare Island. Ecco come andarono le cose. Alle quattro del pomeriggio, un gruppo di tecnici, incaricato di effettuare alcune calibrazioni, iniziò a riempire d’acqua le casse di zavorra di poppa. Poco dopo, un altro “team”, ignaro di quello che stava accadendo, iniziò a fare altrettanto con le casse di prua. Ignorando gli avvertimenti di una guardia del porto (“il sottomarino mi sembra un po’ basso sulla linea di galleggiamento”. “Non si preoccupi, è tutto a posto”), entrambi i gruppi proseguirono il loro lavoro. Alle 19:45, uno dei due gruppi andò in pausa per uno spuntino, ed appena cinque minuti dopo l’altro finì il suo lavoro e fece altrettanto. Quando entrambi i team tornarono sul posto, alle 20:30, trovarono il sottomarino fortemente inclinato a prua, con l’acqua che entrava copiosa dai boccaporti aperti. Tutti gli sforzi di chiuderli furono vani, ed alle 20:55 il Guitarro era adagiato sul fondale del porto, lasciando fuori solo la falsatorre. Il sottomarino fu recuperato tre giorni dopo. Il bilancio fu pesante: nessuno si fece male, ma i danni ammontarono ad oltre 15 milioni di dollari del 1969. Ovviamente, la costruzione subì ritardi enormi: invece di entrare in servizio nel gennaio 1970, il Guitarro fu commissionato dalla US Navy solo nel settembre 1972, con 34 mesi di ritardo. L’incidente fu provocato principalmente dalla mancanza di coordinamento dei vari gruppi di lavoro: all’epoca non c’era un responsabile centrale per la costruzione dei singoli battelli. Cosa ironica: questo problema era stato fatto presente da un commodoro appena due mesi prima dell’incidente, ma i rappresentati del cantiere avevano ribattuto che “sono decenni che costruiamo navi e non è mai successo niente”. Le ultime parole famose… In seguito all’incidente, il Guitarro fu soprannominato Mare Island Mud Puppy, ovvero “Cucciolo di Fango di Mare Island”.
- 22 gennaio 1973: USS Batfish (classe Sturgeon). Il sottomarino si arenò su un basso fondale nei pressi di Charleston. Venne liberato da alcuni rimorchiatori e dovette tornare in porto, a causa dei danni (l’impatto con il fondale fu piuttosto duro).
- 27 marzo 1973: USS Hammerhead (classe Sturgeon). Mentre il sottomarino navigava a circa 90 metri di profondità, urtò qualcosa di non metallico. Probabilmente si trattava di una balena. L’impatto, che comunque non provocò danni rilevanti, fu piuttosto forte e venne avvertito in tutto il battello.
- 21 maggio 1973: USS Sturgeon (classe Sturgeon). Mentre navigava al largo delle Isole Vergini Americane, il sottomarino colpì il fondale in acque basse. Riuscì a raggiungere il porto più vicino e poi Groton, dive fu riparato.
- 8 gennaio 1974: USS Finback (classe Sturgeon). La nave appoggio USS Kittiwake ebbe una collisione con il sottomarino, dentro alla base navale di Norfolk.
- 21 gennaio 1974: USS Spadefish (classe Sturgeon). Il sottomarino, ormeggiato a Norfolk per una revisione, si ritrovò con i cavi elettrici tagliati. La cosa pare andasse avanti da diversi mesi, e spinse la marina ad avviare un’indagine per sabotaggio.
- Maggio 1974: USS Pintado (classe Sturgeon). Collisione con un SSBN della classe Yankee, al largo di Petropavlovsk-Kamchatskiy. Il Pintado era impegnato in una missione di “intelligence”, in acque territoriali sovietiche, e dovette darsi alla fuga in immersione alla massima velocità. Lo Yankee invece emerse. I danni furono minimi su entrambe le unità.
- 10 luglio 1975: USS Finback (classe Sturgeon). Il sottomarino, mentre era ormeggiato a Port Canaveral, in Florida, rimase coinvolto in un “incidente di natura non operativa”. Che vuol dire? In pratica, il capitano aveva fatto salire a bordo una ballerina locale specializzata in go go dance. Questa si era esibita per l’equipaggio in topless su uno dei timoni della falsatorre. Il tutto era avvenuto prima della partenza per una crociera. Sfortunatamente (per il capitano) la marina venne a sapere della cosa, fece rientrare il Finback in porto e rimosse il comandante. Questi fu trasferito, e la sua carriera ebbe di fatto termine. La marina non ha mai dimenticato: in una recente pubblicazione (2010) lo ha definito come “uno dei più famigerati incidenti della storia della flotta atomica subacquea”.
- 20 settembre 1977: USS Ray (classe Sturgeon). Il sottomarino prese in pieno il fondale mentre navigava nel Mar Mediterraneo, al largo della Sardegna. Con la prua danneggiata, riuscì a raggiungere La Maddalena.
- 29 settembre 1977: USS Archerfish (classe Sturgeon). L’Archerfish e lo USS Philadelphia (classe Los Angeles) si scontrarono di poppa, dentro al porto di Groton. La collisione avvenne a bassa velocità, ed i danni furono minimi.
- 6 dicembre 1977: USS Pintado (classe Sturgeon). Durante un’esercitazione, una nave sudcoreana investì il Pintado danneggiando la parte superiore del timone.
- 26 maggio 1978: USS Aspro (classe Sturgeon). Mentre era ormeggiato alla base navale di Bremerton, si verificò una piccola fuoriuscita di liquido radioattivo a bordo. Le quantità erano minime, e non ci furono danni a parsone o all’ambiente.
- 27 aprile 1979: USS Pargo (classe Sturgeon). Al largo di New London, a causa della nebbia, il sottomarino si incagliò mentre entrava in porto. Riuscì a liberarsi con le sue forze e non ebbe particolari danni.
- 20 giugno 1979: USS Hawkbill (classe Sturgeon). Il sottomarino era al largo delle Hawaii quando il sistema di raffreddamento primario del reattore iniziò a perdere liquido. Il battello tornò precipitosamente alla base per le riparazioni. Fortunatamente, le perdite erano minime, ma ci vollero quattro giorni per risolvere il problema. Tutto il liquido radioattivo fu raccolto e non ci furono dispersioni nell’ambiente.
- 20 luglio 1980: USS Gurnard (classe Sturgeon). Per un errore umano, dal sottomarino vennero scaricate diverse decine di litri di acqua radioattiva. Il tutto avvenne nella Baia di San Diego. Viste le piccole quantità, non ci furono conseguenze ambientali.
- 3 dicembre 1980: USS Hawkbill (classe Sturgeon). Mentre il sottomarino era sottoposto ad una serie di prove, ormeggiato alla base navale di Bremerton, si verificò una perdita di liquido radioattivo. La “colpa” fu di una valvola difettosa. Complessivamente, cinque persone ricevettero una bassa dose di radiazioni.
- 13 aprile 1981: USS William H. Bates (classe Sturgeon). Il sottomarino rimase impigliato in alcune reti nel Canale di Hood, nello Stato di Washington.
- 23 aprile 1984: USS Bergall (classe Sturgeon). Mentre era diretto a Norfolk, il sottomarino venne “centrato” dalla nave appoggio USS Kittiwake, che letteralmente gli passò sopra. La nave ci rimise un’elica, mentre il Bergall ebbe il sonar distrutto.
- 17 maggio 1984: USS Guitarro (classe Sturgeon). Durante un’esercitazione al largo di San Diego, un problema alle batterie causò un incendio a bordo. Il sottomarino tornò precipitosamente alla base, e quando attraccò era ancora in fiamme.
- Luglio 1986: USS Guitarro (classe Sturgeon). Durante una crociera nell’Oceano Pacifico, il sottomarino ebbe un problema non meglio specificato ad una delle valvole. Niente di grave, almeno secondo la US Navy.
- 23 maggio 1989: USS Gurnard (classe Sturgeon). Il sottomarino si arenò (senza danni) durante una missione di addestramento al largo di San Diego.
- 13 novembre 1989: USS Finback (classe Sturgeon). Durante una crociera nell’Oceano Atlantico, un incendio a bordo provocò danni minimi e nessun ferito. Il battello tuttavia fu costretto a rientrare alla base.
- 20 marzo 1993: USS Grayling (classe Sturgeon). Collisione al largo della penisola di Kola con il sottomarino nucleare lanciamissili balistici K-407 Novomoskovsk (classe Delta IV). Mentre il battello americano stava seguendo quello russo, se lo perse un attimo e poi se lo ritrovò praticamente davanti. Entrambi i sottomarini riportarono danni lievi e tornarono in servizio. Forti proteste russe, visto che l’incidente avvenne davanti alle loro acque territoriali.

Esemplari costruiti
Tutti gli Short Hull portano il nome di creature marine, come da tradizione nella US Navy per gli SSN. Nei Long Hull troviamo alcuni nomi di persone: William Bates, Mendel Rivers e Richard Russel. Si tratta di senatori e membri della camera dei rappresentanti. Come mai questa cosa? Beh, al di là dei meriti personali di queste persone (in gran parte personaggi che avevano avuto un ruolo importante nell’ambito delle forse armate), come ebbe da dire nella sua saggezza l’ammiraglio Rickover, “i pesci non votano”.
USS Sturgeon (SSN-637)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 10/08/1963
Varo: 26/02/1966
Ingresso in servizio: 03/03/1967
Status: radiato il 01/08/1994
Note: Short Hull. Demolito nel 1995
USS Whale (SSN-638)
Cantiere: Fore River (Quincy)
Impostazione: 27/05/1964
Varo: 14/10/1966
Ingresso in servizio: 12/10/1968
Status: radiato il 25/06/1996
Note: Short Hull. Demolito nel 1996
USS Tautog (SSN-639)
Cantiere: Ingalls (Pascagoula)
Impostazione: 27/01/1964
Varo: 15/04/1967
Ingresso in servizio: 17/08/1968
Status: radiato il 31/03/1996
Note: Short Hull. Demolito nel 2004
USS Grayling (SSN-646)
Cantiere: Portsmouth (Kittery)
Impostazione: 12/05/1964
Varo: 22/06/1967
Ingresso in servizio: 11/10/1969
Status: radiato il 18/07/1997
Note: Short Hull. Demolito nel 1998
USS Pogy (SSN-647)
Cantiere: Ingalls (Pascagoula)
Impostazione: 05/05/1964
Varo: 03/06/1967
Ingresso in servizio:15/05/1971
Status: radiato il 11/06/1999
Note: Short Hull. Demolito nel 2000
USS Aspro (SSN-648)
Cantiere: Ingalls (Pascagoula)
Impostazione: 23/11/1964
Varo: 29/11/1967
Ingresso in servizio: 20/02/1969
Status: radiato il31/03/1995
Note: Short Hull. Demolito nel 1999-2000
USS Sunfish (SSN-649)
Cantiere: Fore River (Quincy)
Impostazione: 15/01/1965
Varo: 14/10/1966
Ingresso in servizio: 15/03/1969
Status: radiato il 31/03/1997
Note: Short Hull. Demolito nel 1997
USS Pargo (SSN-650)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 03/06/1964
Varo: 17/09/1966
Ingresso in servizio: 05/01/1968
Status: radiato il 14/04/1995
Note: Short Hull. Demolito nel 1996
USS Queenfish (SSN-651)
Cantiere: Newport News
Impostazione: 11/05/1964
Varo: 25/02/1966
Ingresso in servizio: 06/12/1966
Status: radiato il 14/04/1992
Note: Short Hull. Demolito nel 1993
USS Puffer (SSN-652)
Cantiere: Ingalls (Pascagoula)
Impostazione: 08/02/1965
Varo: 30/03/1968
Ingresso in servizio: 09/08/1969
Status: radiato il 12/07/1996
Note: Short Hull. Demolito nel 1997
USS Ray (SSN-653)
Cantiere: Newport News
Impostazione: 04/01/1965
Varo: 21/06/1966
Ingresso in servizio: 12/04/1967
Status: radiato il16/03/1993
Note: Short Hull. Demolito nel 2003
USS Sand Lance (SSN-660)
Cantiere: Portsmouth (Kittery)
Impostazione: 15/01/1965
Varo: 11/11/1969
Ingresso in servizio: 25/09/1971
Status: radiato il 07/08/1998
Note: Short Hull. Demolito nel 1999
USS Lapon (SSN-661)
Cantiere: Newport News
Impostazione: 26/07/1965
Varo: 16/12/1966
Ingresso in servizio: 14/12/1967
Status: radiato il 08/08/1992
Note: Short Hull. Demolito nel 2003-2004
USS Gurnard (SSN-662)
Cantiere: Mare Island
Impostazione: 22/12/1964
Varo: 20/05/1967
Ingresso in servizio: 06/12/1968
Status: radiato il 28/04/1995
Note: Short Hull. Demolito nel 1997
USS Hammerhead (SSN-663)
Cantiere: Newport News
Impostazione: 29/11/1965
Varo: 14/04/1967
Ingresso in servizio: 28/06/1968
Status: radiato il 05/04/1995
Note: Short Hull. Demolito nel 1995
USS Sea Devil (SSN-664)
Cantiere: Newport News
Impostazione: 12/04/1966
Varo: 05/10/1967
Ingresso in servizio: 30/01/1969
Status: radiato il 16/10/1991
Note: Short Hull. Demolito nel 1998-1999
USS Guitarro (SSN-665)
Cantiere: Mare Island
Impostazione: 09/12/1965
Varo: 27/07/1968
Ingresso in servizio: 09/09/1972
Status: radiato il 29/05/1992
Note: Short Hull. Demolito nel 1994
USS Hawkbill (SSN-666)
Cantiere: Mare Island
Impostazione: 12/09/1966
Varo: 12/04/1969
Ingresso in servizio: 04/02/1971
Status: radiato il 15/03/2000
Note: Short Hull. Demolito nel 2000
USS Bergall (SSN-667)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 16/04/1966
Varo: 17/02/1968
Ingresso in servizio: 13/06/1969
Status: radiato il 06/06/1996
Note: Short Hull. Demolito nel 1997
USS Spadefish (SSN-668)
Cantiere: Newport News
Impostazione: 21/12/1966
Varo: 15/05/1968
Ingresso in servizio: 14/08/1969
Status: radiato il 11/04/1997
Note: Short Hull. Demolito nel 1997
USS Seahorse (SSN-669)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 13/08/1966
Varo: 15/06/1968
Ingresso in servizio: 19/09/1969
Status: radiato il 17/08/1995
Note: Short Hull. Demolito nel 1996
USS Finback (SSN-670)
Cantiere: Newport News
Impostazione: 26/06/1967
Varo: 07/12/1968
Ingresso in servizio: 04/02/1970
Status: radiato il 28/03/1997
Note: Short Hull. Demolito nel 1997
USS Pintado (SSN-672)
Cantiere: Mare Island
Impostazione: 27/10/1967
Varo: 16/08/1969
Ingresso in servizio: 11/09/1971
Status: radiato il 26/02/1998
Note: Short Hull. Demolito nel 1998
USS Flying Fish (SSN-673)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 30/06/1967
Varo: 17/05/1969
Ingresso in servizio: 29/04/1970
Status: radiato il 16/05/1996
Note: Short Hull. Demolito nel 1996
USS Trepang (SSN-674)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 28/10/1967
Varo: 27/09/1969
Ingresso in servizio: 14/08/1970
Status: radiato il 01/06/1999
Note: Short Hull. Demolito nel 2000
USS Bluefish (SSN-675)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 13/03/1968
Varo: 10/01/1970
Ingresso in servizio: 08/01/1971
Status: radiato il 31/05/1996
Note: Short Hull. Demolito nel 2003
USS Billfish (SSN-676)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 20/09/1968
Varo: 01/05/1970
Ingresso in servizio: 12/03/1971
Status: radiato il 01/07/1999
Note: Short Hull. Demolito nel 2000
USS Drum (SSN-677)
Cantiere: Mare Island
Impostazione: 20/08/1968
Varo: 23/05/1970
Ingresso in servizio: 15/04/1972
Status: radiato il 30/10/1995
Note: Short Hull. Demolito nel 2010-2011
USS Archerfish (SSN-678)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 19/06/1969
Varo: 16/01/1971
Ingresso in servizio: 17/12/1971
Status: radiato il31/03/1988
Note: Long Hull. DDS. Demolito nel 1998
USS Silversides (SSN-679)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 13/10/1969
Varo: 04/06/1971
Ingresso in servizio: 05/05/1972
Status: radiato il 21/04/1994
Note: Long Hull. DDS. Demolito nel 2000-2001
USS William H. Bates (SSN-680)
Cantiere: Ingalls (Pascagoula)
Impostazione: 04/08/1969
Varo: 11/12/1971
Ingresso in servizio: 05/05/1973
Status: radiato il 11/02/2000
Note: ex Redfish. Long Hull. DDS. Demolito nel 2002
USS Bathfish (SSN-681)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 09/02/1970
Varo: 09/10/1971
Ingresso in servizio: 01/09/1972
Status: radiato il 17/03/1999
Note: Long Hull. Demolito nel 2002
USS Tunny (SSN-682)
Cantiere: Ingalls (Pascagoula)
Impostazione: 22/06/1970
Varo: 10/06/1972
Ingresso in servizio: 26/01/1974
Status: radiato il 13/03/1998
Note: Long Hull. DDS. Demolito nel 1997-1998
USS Parche (SSN-683)
Cantiere: Ingalls (Pascagoula)
Impostazione: 10/12/1970
Varo: 13/01/1973
Ingresso in servizio: 17/08/1974
Status: radiato il 18/07/2005
Note: Long Hull. 1978: missioni speciali. Demolito nel 2006
USS Cavalla (SSN-684)
Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 04/06/1970
Varo: 19/12/1972
Ingresso in servizio: 09/02/1973
Status: radiato il 30/03/1998
Note: Long Hull. DDS. Demolito nel 2000
USS L. Mendel Rivers (SSN-686)
Cantiere: Newport News
Impostazione: 26/06/1971
Varo: 02/06/1973
Ingresso in servizio: 01/02/1975
Status: radiato il 10/05/2001
Note: Long Hull. DDS. Demolito nel 2002
USS Richard B. Russel (SSN-687)
Cantiere: Newport News
Impostazione: 19/10/1971
Varo: 12/01/1974
Ingresso in servizio: 16/08/1975
Status: radiato il 24/06/1994
Note: Long Hull. Demolito nel 2001-2003
Fonti
- SSN-637 Sturgeon class – fas.org
- Cold War Sturgeon Class Nuclear-Powered Attack Submarine (SSN) – hisutton.com
- US Navy Spy Sub par-excellence – hisutton.com
- Sturgeon (SSN-637) – navsource.org
- Sturgeon class – nationalcoldwarexhibition.org
- Attack Submarines – SSN – navysite.de
(immagine di copertina derivata da Wikimedia Commons. Credits: CW02 KENNETH H. BREWER, US Navy. US Public Domain)