Classe Ethan Allen

Classe Ethan Allen, i primi SSBN americani progettati “da zero”

Le unità della classe Ethan Allen sono state i primi battelli subacquei della US Navy costruiti fin dall’inizio come sottomarini nucleari lanciamissili balistici (SSBN). I loro predecessori nel ruolo, infatti, i classe George Washington, erano il risultato di una modifica progettuale dei battelli nucleari da attacco (SSN) della classe Skipjack.

Gli Ethan Allen, insieme alle classi Lafayette, James Madison e Benjamin Franklin (oltre ai già citati Washington) andarono a costituire un gruppo di unità che furono chiamate “41 for Freedom“, ovvero il fulcro della deterrenza strategica navale statunitense fino agli anni ottanta.

Questi sottomarini entrarono in servizio a partire dal 1961, in cinque unità. Conclusero la loro carriera come SSN, a causa delle limitazioni imposte dai trattati SALT sulle armi strategiche. Furono tutti radiati entro i primi anni novanta.

Storia

La marina statunitense aveva deciso di puntare sui missili balistici imbarcati già dal 1957, quando era stata autorizzata la costruzione delle prime tre unità della classe George Washington. A causa della fretta che avevano i militari di mettere in servizio questa nuova tipologia di sottomarini, i Washington erano stati progettati piuttosto rapidamente a partire dagli SSN classe Skipjack. In effetti, i progettisti avevano preso questi sottomarini da attacco e gli avevano aggiunto una sezione di 40 metri, contenente 16 pozzi verticali per missili balistici Polaris. Il primo esemplare, per dirla tutta, era uno Skipjack che era stato modificato direttamente sullo scalo, a costruzione già iniziata: in pratica, si decise di “segarlo” per aggiungere il compartimento missili, e successivamente riunire le varie parti.

Si trattò di una soluzione piuttosto sbrigativa, ma efficace, che consentì alla marina americana di iniziare i primi pattugliamenti di deterrenza con gli SSBN già nel 1960. Tuttavia, era chiaro che un sottomarino progettato appositamente per questo compito sarebbe stato migliore di uno “adattato” in corso d’opera.

Quindi, la Electric Boat (solita divisione navale della General Dynamics) sviluppo quella che sarebbe diventata la classe Ethan Allen, i primi SSBN americani progettati fin dall’inizio come tali.

La costruzione del primo esemplare fu intrapresa a Groton, nel 1959, pochi mesi dopo il varo dello USS George Washington. Si trattava dello USS Ethan Allen (SSBN-608), che entrò in servizio due anni dopo.

USS Ethan Allen in navigazione
Lo USS Ethan Allen in navigazione. Fonte: Wikimedia Commons. Credits: autore sconosciuto, US Navy. US Public Domain

Descrizione tecnica

Gli Ethan Allen erano lunghi sui 125 metri, con un dislocamento in immersione di circa 8.000 tonnellate. Nonostante fosse più grosso (era lungo una decina di metri in più), esteticamente era molto simile ai George Washington. Anche le soluzioni progettuali adottate erano le stesse: scafo singolo e pozzi di lancio sistemati alle spalle della falsatorre sotto una specie di “gobba”. Come nei precedenti Washington, i timoni di profondità di prua erano sulla falsatorre, mentre quelli di poppa formavano una “croce” con quelli verticali. Al centro di questa croce c’era l’elica.

L’armamento era praticamente identico: 16 pozzi verticali per altrettanti missili sublanciati UGM-27B Polaris A-2. Gli A-2 erano una versione potenziata dei precedenti A-1, e si distinguevano per essere un po’ più lunghi e con una gittata maggiore (nell’ordine dei 2.800 km). Come gli A-1, potevano essere lanciati in immersione. Gli A-2 non fecero parte a lungo della dotazione standard, ma furono presto sostituiti dagli A-3.

Completavano il quadro quattro tubi lanciasiluri da 533 mm: i Washington ne avevano sei, ma erano derivati dagli Skipjack, e gli Ethan Allen erano stati progettati fin da subito come SSBN. I siluri, quindi, erano visti come una componente secondaria rispetto ai missili.

La propulsione era assicurata da un reattore nucleare S5W, sviluppato dalla Westinghouse e con nucleo di quinta generazione: un modello che stava diventando lo standard per la flotta atomica subacquea americana. Questo alimentava due turbine, per una potenza complessiva di 15.000 hp. La velocità massima era di 16 nodi in emersione e 21 in immersione: di poco inferiore ai Washington, ma visto che erano più grossi e con lo stesso impianto propulsivo, la cosa era abbastanza scontata.

L’equipaggio era di 140 elementi. Come nei precedenti George Washington, anche in questo caso erano previsti due equipaggi (Blu e Gold), in modo da aumentarne la disponibilità: mentre uno è a terra ad esercitarsi o in licenza, l’altro è in missione.

Classe Ethan Allen SSBN
Lo USS Ethan Allen nel 1962. Immagine derivata da Wikimedia Commons. Credits: Schulman PH2, US Military. US Public Domain

Classe Ethan Allen

Versione base, entrata in servizio a partire dal 1961 ed equipaggiata con i missili UGM-27B Polaris A-2.

  • Lunghezza: 125,06 metri (410,3 piedi)
  • Larghezza: 10 metri (33 piedi)
  • Pescaggio: 8,35 metri (27,4 piedi)
  • Dislocamento in emersione: 7.067 tonnellate
  • Dislocamento in immersione: 8.010 tonnellate
  • Propulsione: 1 reattore nucleare S5W, 2 turbine per complessivi 15.000 hp, 1 elica
  • Velocità: 16 nodi in emersione, 21 in immersione
  • Profondità operativa: ?
  • Profondità massima: 400?
  • Equipaggio: 140
  • Autonomia: ?
  • Armamento: 16 missili balistici UGM-27 Polaris A-2; 4 tubi lanciasiluri da 533 mm

Classe Ethan Allen (UGM-27C Polaris A-3)

Negli anni settanta, tutti i battelli della classe ricevettero i nuovi missili Polaris A-3, caratterizzati da una maggiore gittata (4.600 km). Certo, erano un po’ più pesanti, ma alla fine i pozzi di lancio potevano essere resi compatibili senza troppi problemi.

Classe Ethan Allen – SSN

Negli anni ottanta, per rispettare i trattati SALT sulla limitazione degli armamenti strategici, la marina americana fu costretta a convertire gli SSBN più vecchi in sottomarini nucleari da attacco. Gli Ethan Allen non sfuggirono a questo destino: i pozzi di lancio vennero resi inutilizzabili con blocchi di calcestruzzo e tutta la strumentazione relativa al lancio ed al controllo degli SLBM fu smontata. Il simbolo di classificazione dello scafo fu sostituito: da SSBN a SSN.

Classe Ethan Allen – Dry Deck Shelter

A partire dal 1982, gli USS John Marshall e Sam Houston vennero modificati e resi compatibili per ospitare un dry deck shelter (DDS). Di che si tratta? Sostanzialmente, di moduli rimuovibili che si possono agganciare ad un sottomarino e che servono a facilitare l’entrata e l’uscita di sommozzatori. Quelli in dotazione alla US Navy sono di forma cilindrica, lunghi 12,7 metri e dal diametro di 2,7.

Ovviamente, non si trattava di portare turisti danarosi a vedere la barriera corallina, ma di imbarcare elementi delle forze speciali (soprattutto Navy SEAL).

In pratica, questi due sottomarini furono modificati rimuovendo fisicamente alcuni pozzi di lancio, e ricavando uno spazio per una sessantina di elementi delle forze speciali, oltre che realizzando una serie di connessioni per agganciare il DDS (incluso il portello per l’accesso).

Parliamo un attimo di questi DDS: sono realizzati in acciaio HY-80 (lo stesso dei sottomarini), contengono una camera iperbarica sferica e possono alloggiare un minisommergibile SDV per i Navy Seal (con i relativi operatori), oppure una squadra d’assalto di una ventina di elementi con quattro gommoni.

L’installazione era (ed è ancora oggi) piuttosto semplice, e richiede tre giorni.

USS Sam Houston - Classe Ethan Allen
Lo USS Sam Houston a Pearl Harbor nel 1989. Notare il DDS agganciato sul dorso del battello. Immagine derivata da Wikimedia Commons. Credits: OS2 JOHN BOUVIA, US Military. US Public Domain

Servizio operativo

Complessivamente, tra il 1961 ed il 1963, entrarono in servizio cinque unità, costruite a Groton (due) e Newport News (tre). Per quanto riguarda i nomi delle unità, la marina decise di seguire lo “schema” adottato con i precedenti Washington: personaggi storici degli Stati Uniti. Gli Ethan Allen iniziarono subito le crociere di deterrenza. Non solo. Il capoclasse fu protagonista di un evento per certi versi storico.

Il 6 maggio 1962, durante un’esercitazione, lanciò un Polaris caricato con una testata nucleare, che esplose nel punto previsto a 3.400 metri di quota. Si trattava, per la cronaca, del test Frigate Bird, parte dell’Operazione Dominic (un vero e proprio festival dei fuochi di artificio atomici, con qualcosa come 31 detonazioni in sei mesi). Ma perché ricordare proprio questa, tra le centinaia di testate nucleari fatte esplodere dagli Stati Uniti? Per due ottimi motivi:

  • è stato l’unico lancio mai effettuato da un Polaris con una testata nucleare a bordo;
  • è stato l’unico test di un missile balistico statunitense mai effettuato con una testata nucleare a bordo.

Le testate nucleari imbarcate sui missili, infatti, esplodono in aria. Tuttavia, dal 1963 (l’anno dopo l’Operazione Dominic), venne ratificato tra le due superpotenze il trattato sulla messa al bando parziale degli esperimenti nucleari: Stati Uniti ed Unione Sovietica (oggi Russia) si impegnavano a bandire tutti i test nucleari, esclusi quelli sotterranei. Quindi, fin quando il trattato resterà valido, questi due Paesi non potranno testare missili balistici con bombe atomiche a bordo.

A partire dagli anni settanta, gli Ethan Allen ricevettero i più performanti Polaris A-3. Tuttavia, fu il loro ultimo “upgrade”: i successivi UGM-73 Poseidon erano troppo grossi per i pozzi di lancio di questi sottomarini, e quindi non fu possibile installarli. Inoltre, a partire dai primi anni ottanta, la US Navy fu costretta a trasformare queste unità in sottomarini nucleari da attacco: le limitazioni delle armi strategiche, previste dai trattati SALT, imponevano un numero massimo di pozzi di lancio per ognuna delle due superpotenze, e la marina dovette “fare spazio” per la nuova classe Ohio.

In pratica, i tubi furono messi fuori servizio grazie a blocchi di calcestruzzo, e tutti i battelli furono riclassificati SSN. Negli anni successivi, due esemplari furono modificati per il trasporto di squadre delle forze speciali e dei relativi mezzi da assalto.

La carriera come sottomarini nucleari da attacco non fu molto lunga: tre esemplari vennero radiati già entro la metà degli anni ottanta, a causa della loro obsolescenza. I due modificati per l’impiego con le forze speciali, invece, sopravvissero fino ai primi anni novanta.

Tutti i cinque esemplari sono stati avviati alla demolizione.

USS John Marshall - Classe Ethan Allen
Lo USS John Marshall in navigazione. Fonte: Wikimedia Commons. Credits: US Navy. US Public Domain

Incidenti

  • 9 aprile 1962: USS Thomas A. Edison (classe Ethan Allen). Il sottomarino ebbe una collisione con un cacciatorpediniere, lo USS Wadleigh, a circa 300 km al largo di Norfolk. Le due unità erano impegnate in un’esercitazione antisommergibile, e si scontrarono per un malinteso. Il sottomarino fu abbastanza fortunato: ebbe pochissimi danni, e fu riparato in poche ore. Il cacciatorpediniere, invece, rimase in cantiere qualche settimana.
  • 11 aprile 1962: USS Thomas A. Edison (classe Ethan Allen). Incendio a brodo nella zona del timone, mentre era ormeggiato a Norfolk. Uno degli operati aveva dimenticato la sua torcia ad acetilene, ed il calore aveva provocato le fiamme. Danni minimi e nessun ferito.
  • 9 gennaio 1965: USS Ethan Allen (classe Ethan Allen). Mentre era in navigazione nel Mar Mediterraneo, il sottomarino ebbe una collisione con un cargo norvegese. Pochissimi danni per entrambi, che proseguirono sulle rispettive rotte.
  • 28 settembre 1982: USS Sam Houston (classe Ethan Allen). Durante una revisione al cantiere navale di Bremerton, si verificò una perdita di acqua radioattiva. La radioattività, tuttavia, era molto bassa e non ci furono danni ambientali, anche se uno degli addetti rimase contaminato.
  • 29 novembre 1982: USS Thomas A. Edison (classe Ethan Allen). Collisione con il cacciatorpediniere USS Leftwich. Il sottomarino era a quota periscopica, pronto pe emergere, e centrò in pieno con la falsatorre lo scafo dell’unità di superficie. I danni furono rilevanti, ma fortunatamente lo scafo pressurizzato non rimase danneggiato. Entrambe le unità tornarono in servizio.
  • 29 aprile 1988: USS Sam Houston (classe Ethan Allen). Il sottomarino rimase incagliato in un basso fondale, mentre era impegnato in alcune prove per valutare (appunto…) la furtività del battello in acque basse. Venne “liberato” il giorno dopo da quattro rimorchiatori, e se la cavò con qualche danno esteriore allo scafo.
USS Thomas A. Edison - Classe Ethan Allen
Lo USS Thomas A. Edison fotografato dall’alto, nel 1962. Fonte: Wikimedia Commons. Credits: National Archives. US Public Domain

Esemplari costruiti

USS Ethan Allen (SSBN-608)

Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 14/09/1959
Varo: 22/11/1960
Ingresso in servizio: 08/08/1961
Status: radiato il 31/03/1983
Note: 01/09/1980: SSN-608. Demolito nel 1999

USS Sam Houston (SSBN-609)

Cantiere: Newport News
Impostazione: 28/12/1959
Varo: 02/02/1961
Ingresso in servizio: 06/03/1962
Status: radiato il 06/09/1991
Note: 10/11/1980: SSN-609; 1985: DDS. Demolito nel 1992

USS Thomas A. Edison (SSBN-610)

Cantiere: Electric Boat (Groton)
Impostazione: 15/03/1960
Varo: 15/06/1961
Ingresso in servizio: 10/03/1962
Status: radiato il 01/12/1983
Note: 06/10/1980: SSN-610. Demolito nel 1997

USS John Marshall (SSBN-618)

Cantiere: Newport News
Impostazione: 04/04/1960
Varo: 15/07/1961
Ingresso in servizio: 21/05/1962
Status: radiato il 22/07/1992
Note: 12/01/1981: SSN-618; 1985: DDS. Demolito nel 1993

USS Thomas Jefferson (SSBN-618)

Cantiere: Newport News
Impostazione: 03/02/1961
Varo: 24/02/1962
Ingresso in servizio: 04/01/1963
Status: radiato il 24/01/1985
Note: 11/03/1981: SSN-618. Demolito nel 1998

Fonti

(immagine di copertina derivata da Wikimedia Commons. Credits: US Navy. US Public Domain)

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