La classe Dolgorukiy (designazione NATO), o classe Borei, è il nome con cui sono conosciuti i sottomarini nucleari lanciamissili balistici (SSBN) di quarta generazione entrati in servizio con la marina militare russa (VMF). Il nome russo è Progetto 955 Borei, e sono ad oggi le più moderne unità di questo tipo in circolazione.
L’ingresso in servizio ha avuto tempistiche molto lunghe: più di dieci anni per terminare l’unità capoclasse (l’economia russa era in condizioni pessime), oltre a problemi praticamente infiniti per la messa a punto del missile R-30 Bulava (SS-N-30 per la NATO), hanno costretto la marina russa a tenere in servizio i vecchi battelli delle classi Delta III e Delta IV, aggiornandoli per quanto possibile in modo da renderli ancora “competitivi”.
La VMF prevede di mettere in servizio 14 esemplari, che andranno a sostituire l’intera flotta di sottomarini con missili balistici russa, e ne costituiranno la principale componente fino al 2040 (minimo).
Storia
L’Unione Sovietica iniziò a ragionare su un nuovo sottomarino nucleare lanciamissili balistici già negli anni ottanta. All’epoca, stavano entrando in servizio i moderni ed innovativi Typhoon, oltre che gli affidabili e poco rischiosi tecnologicamente Delta IV. La nuova classe di SSBN, sempre sviluppata dall’Ufficio Tecnico Rubin, venne pensata come un’evoluzione dei Delta.
Inizialmente nota come Progetto 935, avrebbe dovuto imbarcare i successori dei missili balistici sublanciati R-39 Rif (SS-N-20 Sturgeon per la NATO), anche questi sviluppati a partire dalla fine degli anni ottanta. Le cose però non andarono come previsto.
Questi missili, chiamati R-39M (SS-NX-28 dalla NATO), erano curati dall’Ufficio Tecnico Makeyev, che fin dagli anni cinquanta aveva progettato SLBM per la marina sovietica. Il progetto, partito con molte speranze e probabilmente molto ottimismo (in fondo, si trattava di un aggiornamento di qualcosa che già esisteva e funzionava molto bene), si rivelò un fallimento: tutti e tre i lanci di prova fallirono e, nel 1998, la marina russa interruppe il programma, cancellando definitivamente l’R-39M. A questo punto subentrò l’Istituto Moscovita di Tecnologia Termica, con un progetto proprio. Sulla carta, l’idea era formidabile: prendere il missile balistico intercontinentale (ICBM) Topol-M (SS-27 Sickle B), appena entrato in servizio nelle forze missilistiche strategiche, e ricavarne una versione imbarcata.
Il Topol-M era (ed è tuttora) un’arma moderna e micidiale, in grado di eludere le difese antimissile statunitensi (almeno, questo è quello che dicono i russi), e che può essere lanciata sia da un silo, sia da una rampa mobile stradale. I progettisti, inoltre, promisero tempi di sviluppo molto brevi, dato che si sarebbero basati su tecnologie già esistenti. Alla marina russa tutto questo piacque molto, ed autorizzò lo sviluppo.

La cosa, ovviamente, non fu affatto semplice. Un missile sublanciato è molto diverso da un ICBM terrestre, per tecnologia e dimensioni (ricordiamo che deve entrare in un sottomarino): i suoi 22 metri andavano inevitabilmente ridotti, se no non sarebbe mai entrato nei nuovi SSBN. Inoltre, lo stesso istituto non aveva alcuna esperienza in missili sublanciati, visto che fino a quel momento aveva lavorato solo su sistemi terrestri.
Lo sviluppo del missile andò molto a rilento: il primo test di un Bulava ebbe luogo nel 2004, e fu solo nel 2018 (si, 14 anni), dopo parecchi fallimenti, che finalmente venne accettato in servizio dalla marina russa.
Simili ritardi, ovviamente, coinvolsero anche la classe Borei. Il primo esemplare, infatti, venne impostato al solito cantiere Sevmash di Severodvinsk nel 1996, ma dopo qualche anno fu necessario modificare quel poco che era stato realizzato: i Borei, infatti, avrebbero dovuto imbarcare gli R-39M, e la cancellazione di questo missile aveva obbligato i progettisti a profonde modifiche, visto che i due missili erano molto diversi.
Il risultato delle modifiche progettuali fu il definitivo Progetto 955, che tuttavia subì notevoli ritardi. Ritardi che furono dovuti sia alle pessime condizioni dell’economia russa degli anni novanta (i nuovi SSBN erano considerati un progetto prioritario, ma in assenza di soldi c’era poco da fare), sia al travagliatissimo sviluppo del missile.

Non è chiaro entro quale data la marina russa sperasse di mettere in servizio i primi classe Borei. Probabilmente, si prevedeva di avere i primi Progetto 935 in mare per le prove nel 2001. La data fu posticipata a causa delle continue modifiche progettuali, ed alla fine si arrivò al 2009.
Pur di stare nei tempi, il cantiere Sevmash varò il primo esemplare, il K-535 Yury Dolgorukiy, nel 2008. Questo era largamente incompleto, e fu solo nel dicembre 2012 che la marina russa lo accettò in servizio. Un servizio comunque molto parziale, visto che il missile Bulava fu dichiarato operativo solo sei anni dopo.
Questi sottomarini sono stati codificati dalla NATO come classe Dolgorukiy (dal nome del capoclasse), ma sono noti in occidente anche come classe Borei.
Descrizione tecnica

I classe Borei sono piuttosto diversi dai precedenti SSBN di fabbricazione sovietica, ed hanno delle caratteristiche tipiche delle realizzazioni occidentali. Per certi versi, si possono considerare una creazione assolutamente originale.
Come praticamente tutti i sottomarini nucleari sovietici, i Borei hanno un doppio scafo in acciaio. Quello esterno è lungo circa 170 metri, ed il dislocamento dovrebbe aggirarsi tra le 14.000 tonnellate in emersione e le 24.000 in immersione. Tuttavia, si ritiene che nella zona del compartimento missili, lo scafo sia singolo (le informazioni diffuse, per forza di cose, non sono molte).
L’armamento è costituito da 16 SS-N-32 “Bulava”, dei missili balistici intercontinentali sublanciati di quasi 37 tonnellate di peso e lunghi 12 metri. Il carico utile è compreso tra 6 e 10 testate nucleari da 150 kilotoni, con possibilità di imbarcare anche inganni e falsi bersagli per i sistemi antimissile. La gittata stimata è compresa tra i 9.000 ed i 10.000 km. La cosa interessante è che in origine i missili avrebbero dovuto essere 12: i calcoli, infatti, erano stati fatti in base agli R-39/R-39M, che erano più grossi ed ingombranti. La riduzione delle dimensioni a numeri più “accettabili” ha permesso di imbarcare quattro missili in più.
Questi ordigni sono sistemati alle spalle della falsatorre. Per la prima volta, in un SSBN di fabbricazione sovietico-russa, non abbiamo la gigantesca sovrastruttura posteriore che contiene le parti terminali dei missili: si tratta di una novità assoluta, che dà al sottomarino un aspetto piuttosto “occidentale”.

Naturalmente, come ogni sottomarino che si rispetti, anche i classe Borei hanno i tubi lanciasiluri. Sull’esatto numero di questi le fonti sono un po’ discordanti, e li vedremo successivamente quando tratteremo le singole versioni. Comunque, sono tutti da 533 mm. Completano il quadro i soliti missili antiaerei a corto raggio Igla, che servono a “scoraggiare” gli elicotteri antisommergibile quando il battello è in emersione.
Un’altra novità assoluta è il sistema propulsivo. Per la prima volta, infatti, a bordo di un sottomarino lanciamissili russo troviamo un singolo reattore, invece dei soliti due: si tratta di un OK-650 da 190 MW, molto diffuso sui più recenti battelli atomici subacquei della VMF.
Su questi battelli, inoltre, viene utilizzato un sistema pump-jet (idrogetto, in italiano), che è un’altra novità assoluta: in pratica, al posto dell’elica, abbiamo un elicoide intubato, all’interno del quale l’acqua viene convogliata da un’apposita apertura sotto lo scafo (grazie Wikipedia). Tutto questo, unito ad una forma dello scafo molto più idrodinamica (ovvero: hanno tolto la famosa struttura posteriore) ha consentito di migliorare l’efficienza complessiva ed abbattere la rumorosità. Secondo alcuni calcoli, infatti, il rumore sarebbe bassissimo: cinque volte inferiore ai classe Akula e due volte minore dei Virginia americani. Insomma, valori ottimi per un SSBN, considerato che la missione principale di questo tipo di sottomarini è farsi notare il meno possibile. Un problema, tuttavia, parrebbe essere legato alle pompe idrauliche: infatti, queste tenderebbero ad usurarsi in breve tempo, diventando quindi più rumorose.
I classe Borei sono equipaggiati con una capsula di salvataggio capace di ospitare l’intero equipaggio, per un’evacuazione in caso di emergenza.
Infine l’equipaggio: complessivamente, è composto da 107-110 elementi, decisamente meno rispetto ai Typhoon ed ai Delta IV. Probabilmente, questo è dovuto all’elevata automazione dei processi interni, superiore persino a quella degli SSBN americani (che hanno un equipaggio intorno ai 150 elementi).
Progetto 955 Borei – Classe Dolgorukiy (o classe Borei)

Si tratta della “versione base”, la versione definitiva dopo la riprogettazione dovuta al cambio di missile. Ne sono stati realizzati tre, entrati in servizio tra il 2008 ed il 2014. La costruzione di questi battelli è stata molto lunga e laboriosa, in particolare del primo esemplare. Inoltre, per la realizzazione degli scafi sono state utilizzate parti di altri sottomarini nucleari allora abbandonati sugli scali per carenza di fondi (soprattutto della classe Akula, ma anche Oscar). Questo ha portato ad una cosa abbastanza curiosa per l’armamento: la prua di questi battelli è praticamente la stessa dei classe Akula, con un’identica disposizione dei tubi lanciasiluri.
Di conseguenza, questi sottomarini si ritrovano sei (dipende dalle fonti, alcune riportano otto) tubi lanciasiluri da 533 mm, con sei ulteriori tubi “monocolpo” (sempre da 533 mm) per il lancio di inganni e falsi bersagli.
- Lunghezza: 170 metri
- Larghezza: 13,5 metri
- Pescaggio: 10 metri?
- Dislocamento in emersione: 14.720 tonnellate
- Dislocamento in immersione: 24.000 tonnellate
- Propulsione: 1 reattore nucleare OK-650 da 190 MW, 1 x 50.000 hp, 1 elica
- Velocità: 15 nodi in emersione, 30 in immersione
- Profondità operativa: ?
- Profondità massima: ?
- Equipaggio: 107
- Autonomia: 120 giorni
- Armamento: 16 missili balistici SS-N-32 Bulava; 6 tubi lanciasiluri da 533 mm, con siluri e missili antisommergibile SS-N-15 Starfish; missili antiaerei a corto raggio Igla

Progetto 955A Borei-A – Classe Dolgorukiy (o classe Borei II)
Versione aggiornata del Progetto 955, e soprattutto interamente di nuova costruzione (quindi senza componenti “riciclati”). Il primo esemplare è entrato in servizio nel 2020 ed altri quattro sono in costruzione. Si differenziano per un diverso profilo della falsatorre, migliorate capacità di navigazione silenziosa ed una strumentazione più aggiornata. Probabilmente, vi sono delle differenze nel modo in cui sono organizzati gli spazi interni.
L’armamento principale è rimasto il medesimo: inizialmente, si vociferava che i Borei II avrebbero imbarcato 20 missili Bulava, poi invece si è visto che il numero era rimasto invariato rispetto ai 16 della versione precedente. Questo sarebbe dovuto essenzialmente alla fretta: la marina russa, infatti, avrebbe urgenza di mettere in servizio quanti più sottomarini possibile, per rimpiazzare la sua flotta di SSBN che sta inesorabilmente invecchiando. Aggiungere altri quattro missili avrebbe comportato un allungamento dei tempi, con la necessità di una riprogettazione parziale e quindi ulteriori ritardi. Gli stessi tempi di sviluppo, per la cronaca, sarebbero stati compressi all’inverosimile.
I tubi lanciasiluri da 533 mm, rispetto alla versione precedente, sarebbero solo quattro, con torpedini di nuovo tipo (che però non si sa se siano state effettivamente imbarcate). I sei tubi “monocolpo” per inganni e falsi bersagli da 533 mm sono ancora al loro posto. Non è chiaro se i missili antiaerei Igla siano stati imbarcati oppure no (la cosa comunque è probabile).
Le prestazioni e le caratteristiche tecniche dovrebbero essere più o meno le stesse del Progetto 955 “base”.
- Lunghezza: 170 metri
- Larghezza: 13,5 metri
- Pescaggio: 10 metri?
- Dislocamento in emersione: 14.720 tonnellate
- Dislocamento in immersione: 24.000 tonnellate
- Propulsione: 1 reattore nucleare OK-650 da 190 MW, 1 x 50.000 hp, 1 elica
- Velocità: 15 nodi in emersione, 30 in immersione
- Profondità operativa: ?
- Profondità massima: ?
- Equipaggio: 107
- Autonomia: 120 giorni
- Armamento: 16 missili balistici SS-N-32 Bulava; 4 tubi lanciasiluri da 533 mm, con siluri e missili antisommergibile SS-N-15 Starfish; missili antiaerei a corto raggio Igla
Progetto 955B Borei-B
Si tratterebbe di un progetto proposto dalla Rubin, che riguarderebbe una versione fortemente migliorata in termini di prestazioni e silenziosità. La marina russa inizialmente sarebbe stata interessata, ma poi avrebbe deciso di non portare avanti questa versione per un negativo rapporto costi-benefici. Al momento, non sono previsti battelli del Progetto 955B.
Progetto 955K Borei-K
Si tratta di una versione equipaggiata con missili da crociera, che la marina russa starebbe considerando. Dal punto di vista tecnico, non si tratterebbe di niente di troppo diverso rispetto a quello che gli Stati Uniti hanno realizzato con gli Ohio SSGN.
Servizio operativo
Quando è entrato in servizio, il capoclasse K-515 Yury Dolgorukiy è stato sottoposto a lunghi test e prove in mare. Queste sono durate quattro anni, in gran parte a causa di ritardi con il missile Bulava (che continuava imperterrito a dare problemi). Successivamente, una serie di lanci perfettamente riusciti (tra cui anche uno multiplo) hanno dimostrato l’affidabilità del sistema d’arma. I tre Progetto 955 sono entrati in servizio a partire dal 2012, al ritmo di uno all’anno. Maggiori ritardi hanno subìto i Progetto 955A, che tra l’altro hanno avuto una serie di problemi.
Come visto precedentemente, lo sviluppo è stato molto (forse troppo) rapido, e durante le prove sono emersi alcuni limiti nella manovrabilità e nei sistemi di navigazione. Gli stessi tempi di costruzione si sono allungati, prima a causa di problematiche interne al cantiere Sevmash (carenza di personale e necessità di aggiornare gli impianti produttivi), e poi per via delle sanzioni americane, che hanno costretto i russi a fabbricarsi da soli dei componenti che prima potevano importare dall’estero.

In compenso, i costi di realizzazione sarebbero tutto sommato contenuti. Infatti, alcune stime riportano la cifra di circa 863 milioni di dollari per esemplare: non pochi, ma sempre meno dei 3 miliardi che sarebbero stati necessari per realizzare un classe Ohio (prezzi del 2020).
Nonostante i loro problemi, che la marina russa sta cercando in tutti i modi di risolvere, i classe Borei rappresentano il futuro della componente strategica navale russa, almeno fino al 2040. Infatti, sono previsti 14 esemplari, tutti da costruire a Severodvinsk e che dovranno prestare in servizio nelle flotte del Nord e del Pacifico. Questi sottomarini, rispetto ai precedenti Delta (che andranno a sostituire), dovrebbero avere una maggiore disponibilità operativa, e la VMF conta di averne in mare quattro contemporaneamente (due per flotta). Inoltre, secondo alcuni analisti, la disponibilità di questi nuovi SSBN consentirà alla Russia di tornare a pattugliare i mari dell’emisfero sud del mondo, acque che aveva progressivamente abbandonato dopo la fine della guerra fredda.
Esemplari costruiti
K-535 Yury Dolgorukiy
Cantiere: Sevmash (Severodvinsk)
Impostazione: 02/11/1996
Varo: 12/02/2008
Ingresso in servizio: 29/12/2012
Status: operativo
Note: Pr.955
K-550 Alexandr Nevskiy
Cantiere: Sevmash (Severodvinsk)
Impostazione: 19/03/2004
Varo: 06/12/2010
Ingresso in servizio: 23/12/2013
Status: operativo
Note: Pr.955
K-551 Vladimir Monomakh
Cantiere: Sevmash (Severodvinsk)
Impostazione: 19/03/2006
Varo: 30/12/2012
Ingresso in servizio: 10/12/2014
Status: operativo
Note: Pr.955
K-549 Knyaz Vladimir
Cantiere: Sevmash (Severodvinsk)
Impostazione: 30/07/2012
Varo: 17/11/2017
Ingresso in servizio: 12/06/2020
Status: operativo
Note: Pr.955A
K-552 Knyaz Oleg
Cantiere: Sevmash (Severodvinsk)
Impostazione: 16/07/2014
Varo: 16/07/2020
Ingresso in servizio: 21/12/2021
Status: operativo
Note: Pr.955A
K-553 Generalissimus Suvorov
Cantiere: Sevmash (Severodvinsk)
Impostazione: 26/12/2014
Varo: 25/12/2021
Ingresso in servizio: 29/12/2022
Status: operativo
Note: Pr.955A
K-? Imperator Aleksandr III
Cantiere: Sevmash (Severodvinsk)
Impostazione: 18/12/2015
Varo: 29/12/2022
Ingresso in servizio: 2023?
Status: prove in mare?
Note: Pr.955A
K-? Knyaz Pozharskiy
Cantiere: Sevmash (Severodvinsk)
Impostazione: 23/12/2016
Varo:
Ingresso in servizio: 2024?
Status: in costruzione
Note: Pr.955A
K-? Dmitry Donskoy
Cantiere: Sevmash (Severodvinsk)
Impostazione: 23/08/2021
Varo:
Ingresso in servizio: 2028?
Status: in costruzione
Note: Pr.955A
K-? Knyaz Potemkin
Cantiere: Sevmash (Severodvinsk)
Impostazione: 23/08/2021
Varo:
Ingresso in servizio: 2029?
Status: in costruzione
Note: Pr.955A

Fonti
- Project 955 – russianships.info
- Borei class – military-today.com
- Russian Navy Knyaz Vladimir Project 955A Borei-A class submarine completes sea trials – navyrecognition.com
- The Borei-A SSBN: How Effective Is Russia’s New Nuclear Submarine? – jamestown.org
- Russia’s Pr.955A Borei-II SSBN – hisutton.com
- SSBN Borei Class Nuclear-Powered Submarines – naval-technology.com
(immagine di copertina tratta da Wikimedia Commons. Credits: Mil.ru. CC BY 4.0)