L’Unione Sovietica fu la più grande utilizzatrice di carri armati multitorretta. Ne sviluppò diversi modelli, in parte basati sui progetti britannici degli anni venti e trenta (il Vickers Indipendent e il 6-Ton, soprattutto), che usò fino alla seconda guerra mondiale.
Vediamo meglio questi carri armati, alcuni dei quali particolarmente grossi ed iconici.
Il T-24, il primo carro armato multitorretta sovietico
La storia dei multitorretta in Unione Sovietica iniziò nel 1930, quando la KhPZ di Kharkov (una fabbrica di trattori) presentò il suo primo carro armato, il T-24. Questo era una versione ingrandita del T-18, una specie di “scatoletta” da 6 tonnellate scarse ispirata ai modelli francesi della Grande Guerra.
Il T-24, dal canto suo, superava le 18 tonnellate, ed era equipaggiato con due torrette sovrapposte:
- la principale con un cannone da 45 mm ed una mitragliatrice;
- la secondaria, sopra la principale, con una mitragliatrice.
L’insieme era alto quasi tre metri, decisamente tanto.
Purtroppo per i sovietici, i problemi del T-24 non si limitavano all’altezza: questo carro armato era afflitto da ogni genere di noie meccaniche e di affidabilità, e quindi fu rifiutato dai vertici dell’esercito. Complessivamente, ne furono costruiti 25, usati per addestramento e parate militari.

- Progettista: Ivan N. Aleksenko
- Costruttore: KhPZ
- Tipologia: carro armato medio
- Ingresso in servizio: 1931 (solo test)
- Esemplari costruiti: 25
- Lunghezza: 6,5 m
- Larghezza: 3 m
- Altezza: 2,81 m
- Peso: 18,5 tonnellate
- Armamento principale: 1 cannone da 45 mm
- Armamento secondario: 3 mitragliatrici
- Motore: 1 x 250 hp
- Velocità massima: 25 km/h
- Autonomia: 140 km
- Equipaggio: 5
Il T-26, il carro britannico costruito su licenza
Panoramica generale sul T-26
Il T-26 è stato uno dei carri armati più riusciti degli anni trenta. Costruito in circa 12.000 esemplari di oltre 20 versioni diverse ed utilizzato da diversi Paesi, rimase in servizio fino al 1961 (Finlandia).
Le sue origini risalgono al britannico Vickers 6-Ton, che fu acquistato a valutato dall’Armata Rossa. Visto che il veicolo fu trovato molto soddisfacente, fu costruito su licenza anche in Unione Sovietica (e pure piuttosto in fretta, visto che se lo erano comprato pure i polacchi, considerati dei nemici).
Va detto che non si trattò di una semplice copia: le torrette erano un po’ più grandi, mentre l’armamento era tutto di fabbricazione sovietica (il motore idem, ma era copiato da quello del 6-Ton). Altre modifiche furono necessarie per renderlo compatibile con i terreni ed i climi russi. In breve, era più pesante e più grosso.
Come ho detto, furono realizzate decine di versioni. Le due “base”, comunque, erano le stesse del Vickers: con una torretta o con due.
- La versione con una torretta fu la più diffusa, e fu costruita in circa 8.000 esemplari. Era equipaggiata con un singolo cannone da 45 mm ed una mitragliatrice.
- La versione con due torrette fu realizzata in 2.000 unità. Le due torrette, esattamente come nel Vickers, erano centrali, sulla sommità dello scafo ed affiancate. Ognuna era equipaggiata con una mitragliatrice.
Oltre a questi, furono costruiti altri 1.700 esemplari tra veicoli da combattimento, da supporto, artiglierie semoventi e simili, sempre basati sul T-26.

Il T-26 multitorretta
Soffermiamoci sulla versione multitorretta. Come detto, ne furono costruiti circa 2.000 e alla lunga fu preferita la configurazione a torretta singola. Questo comunque non impedì ai sovietici di sperimentare su questi veicoli, modificandoli per aumentare la potenza di fuoco.
Infatti, su alcuni esemplari, oltre a montare mitragliatrici migliori, furono anche installati dei cannoni.
- In un caso, fu montato un cannone da 37 mm al posto della mitragliatrice nella torretta di destra. Il modello piacque ai militari, e ne furono prodotti circa 450.
- Un altro esperimento non ebbe successo: installare un cannone senza rinculo da 76 mm in una delle torrette. Certo, la potenza di fuoco era notevole, ma era complicato e pericoloso da usare. Quindi la cosa non ebbe seguito.
In altri casi, vennero installati degli apparati radio, ed alcuni esemplari furono trasformati in carri comando, non è chiaro però quanto fossero diffuse queste modifiche.

Il T-26 in azione
Il T-26 venne largamente utilizzato dai sovietici durante la guerra di Spagna, quella contro la Finlandia, l’invasione della Polonia ed il secondo conflitto mondiale. La versione più usata fu quella a torretta singola. Fu esportato in vari Paesi, ed esemplari catturati vennero impiegati anche dalle potenze dell’Asse (che a loro volta li modificarono). L’Unione Sovietica li ritirò dal servizio attivo nel 1945, dopo che furono usati contro i giapponesi in Manciuria, mentre altri Paesi continuarono ad usarli. L’ultimo utilizzatore fu la Finlandia, che li radiò definitivamente nel 1961.
Dati tecnici
- Costruttore: Industrie di Stato a Leningrado e Stalingrado
- Tipologia: carro armato leggero
- Ingresso in servizio: 1931
- Ritiro dal servizio: 1945 (URSS)
- Esemplari costruiti: quasi 12.000
- Lunghezza: 4,65 m
- Larghezza: 2,44 m
- Altezza: 2,24 m
- Peso: 9,6 tonnellate
- Armamento principale: 1 cannone da 45 mm o due mitragliatrici
- Armamento secondario: 1 mitragliatrice
- Motore: 1 x 90 hp
- Velocità massima: 31 km/h
- Autonomia: 240 km
- Equipaggio: 3
Il T-42, il carro armato multitorretta da 100 tonnellate
Panoramica sul T-42
Alla fine degli anni venti, i vertici dell’Armata Rossa richiesero carri armati medi e, soprattutto, pesanti. Il problema era che non li sapevano (ancora) progettare da soli, quindi furono costretti a richiedere l’aiuto di un Paese terzo. Nel marzo 1930, giunse in Unione Sovietica un gruppo di esperti tedeschi, comandati da un ingegnere chiamato Edward Grote. Questi iniziò progettando un carro armato, il TG, che piacque parecchio ai militari. Però, dato che era troppo complesso, rimase un prototipo.
Grote non si perse d’animo, e rilanciò con un carro armato pesante. Anzi, superpesante: il TG-V, o T-42, un mostro da 100 tonnellate con varie torrette (da tre a cinque). Il progetto venne modificato più volte, così come l’armamento. Proviamo a fare un riassunto.
- La torre principale era rialzata e spostata verso la parte davanti dello scafo. Montava un cannone da 107 mm (fu ipotizzato anche un 76,2).
- Le torri secondarie invece andavano a due a quattro, a seconda dei disegni e del momento in cui venivano presentati. Comunque, si andava da due torrette anteriori ognuna con un cannone da 45 mm ed una mitragliatrice ed altrettanti posteriori solo con mitragliatrice, ad una torre anteriore con un 76,2 mm ed una posteriore da 45 mm. Le stesse mitragliatrici potevano anche essere per uso antiaereo.
Il progetto piacque abbastanza ai militari, ma vi era un grosso problema: muovere il carro armato. Grote, infatti, aveva previsto per la sua creatura due motori diesel da 1.000 hp. Tuttavia, in Unione Sovietica non esistevano motori del genere!
Quindi, un po’ per le problematiche tecniche, un po’ perché fu ritenuto più promettente (e fattibile) il più leggero T-35, il progetto del colossale T-42 venne abbandonato.

Dati tecnici
- Progettista: Edward Grote
- Tipologia: carro armato superpesante
- Ingresso in servizio: mai
- Esemplari costruiti: nessuno
- Lunghezza: 18 m
- Larghezza: 3,65 m
- Altezza: 3,65 m
- Peso: 101 tonnellate
- Armamento principale: 1 cannone da 107 mm (o 1 da 76,2)
- Armamento secondario: 2 cannoni da 45 mm, 4-5 mitragliatrici (o 1 da 76,2 ed 1 da 45 mm),
- Motore: 2 x 1.000
- Velocità massima: 20 km/h
- Autonomia: 100 km
- Equipaggio: 15
Il T-28, il carro armato medio multitorretta
Panoramica sul T-28
Il T-28, insieme al T-35, furono quei carri armati “largamente ispirati” ai modelli britannici (modo elegante per dire che quasi sicuramente i sovietici sottrassero i progetti con un’azione di spionaggio).
T-28 e T-35 erano complementari: il primo medio e l’altro pesante, avrebbero dovuto operare insieme. Vediamo prima il T-28.
Si trattava di un carro armato da fanteria da 28 tonnellate, ben protetto ed armato. Aveva tre torrette:
- una centrale, principale, con un cannone da 76,2 mm;
- due secondarie, anteriori davanti alla principale, con mitragliatrice.
Altre uno o due mitragliatrici erano montate nello scafo.
Complessivamente, ne furono costruiti 500, utilizzati durante la guerra contro la Finlandia ed all’inizio del secondo conflitto mondiale.
La guerra contro la Finlandia mise in evidenza la scarsa corazza, che fu aumentata con piastre aggiuntive.
Contro i tedeschi invece emersero tutti i problemi: il carro era obsoleto, soggetto a guasti ed in definitiva inadatto ad una guerra moderna. La gran parte dei 400 esemplari operativi nel giugno 1941 furono persi in un paio di mesi! Gli ultimi T-28 conclusero la loro carriera in prima linea con la difesa di Mosca. Successivamente fu usato sporadicamente per l’addestramento.
Una manciata di esemplari fu catturata e riutilizzata dall’Asse.

Dati tecnici
- Progettista: S. Ginsburg
- Costruttore: Stabilimento Kirov a Leningrado
- Tipologia: carro armato medio
- Ingresso in servizio: 1933
- Ritiro dal servizio: 1945?
- Esemplari costruiti: 503
- Lunghezza: 7,44 m
- Larghezza: 2,87 m
- Altezza: 2,82 m
- Peso: 28 tonnellate
- Armamento principale: 1 cannone da 76,2 mm
- Armamento secondario: 4-5 mitragliatrici
- Motore: 1 x 500 hp
- Velocità massima: 43,5 km/h
- Autonomia: 220 km
- Equipaggio: 6
Il T-35, il carro armato con cinque torrette prodotto in serie
Panoramica sul T-35
Il T-35 era un carro armato pesante progettato per operare con il più leggero T-28. Questo veicolo ha un primato: è stato l’unico carro armato con cinque torrette ad essere costruito in serie (61 esemplari).
Il T-35 era grosso, niente da dire: 54 tonnellate per quasi 10 metri di lunghezza, tanto da essere soprannominato “corazzata terrestre”. Le cinque torrette gli davano un aspetto strano, ma che emanava potenza. Queste erano organizzate nel seguente modo:
- la torre principale era identica a quella del T-28, ed era armata con un cannone da 76,2 mm;
- le quattro secondarie erano messe in modo particolare, “per diagonale”. Mi spiego meglio: anteriore destra e posteriore sinistra con cannone da 45 mm, anteriore sinistra e posteriore destra con mitragliatrice. Le torrette con mitragliatrice erano identiche a quelle del T-28. Le torrette da 45 mm erano più grandi.
I tecnici infatti cercarono di diminuire la complessità ed i costi del veicolo, utilizzando più cose in comune possibile con il “parente” T-28. Purtroppo senza grande successo.
Il T-35 infatti era molto complicato da costruire, tanto che le varie parti venivano realizzate separatamente e poi unite. Oltretutto, questi carri armati venivano sottoposti a miglioramenti continui. Per fare un esempio, alla fine degli anni trenta si decise di aumentare lo spessore delle corazze. Inoltre, gli ultimi dieci esemplari furono costruiti con un tipo di torretta diverso, a forma di cono tronco (nei precedenti era cilindrica). Su alcune unità, poi, venne montato un tipo di scafo diverso.
Il T-35, poi, non era affatto comodo: fuori appariva enorme, ma dentro, a causa del modo in cui erano ripartiti gli spazi (i vari compartimenti da combattimento erano separati) si stava parecchio stretti.

Il T-35 in azione
Bisogna dire che il T-35 di azione non ne vide molta. In effetti, venne molto utilizzato per le parate, dove la sua mole e le sue torrette avevano un grosso impatto sul pubblico, ma non fu mai schierato sul campo fino alla seconda guerra mondiale.
Questo conflitto fu il vero battesimo del fuoco di questo bestione. E in questa occasione rivelò tutti i sui difetti.
L’affidabilità meccanica era un dramma. La stragrande maggioranza degli esemplari fu perduta a causa di guasti, che costrinsero gli equipaggi ad abbandonare il veicolo. Per dire, tutti i 48 carri schierati in prima linea andarono perduti in una decina di giorni. Inoltre, le cinque torrette si ostacolavano a vicenda: portelli bloccati e feritoie chiuse erano la norma se non si stava attenti a come si muovevano…
La loro ultima battaglia la combatterono a Kharkov, nell’ottobre 1941, quando quattro T-35 in riparazione presero parte alla difesa della città.
Il T-35, per la sua mole, era una preda abbastanza ambita. I tedeschi ne catturarono uno intero, e lo portarono al poligono di Kummersdorf per provarlo. Qui rimase fino all’aprile 1945, quando venne trasportato a Zossen (vicino Berlino) e lì usato come fortino contro i sovietici.
Nonostante il loro scarso numero, oggi ne sopravvive uno in Russia, perfettamente funzionante.

Dati tecnici
- Progettista: OKMO
- Costruttore: KhPZ
- Tipologia: carro armato pesante
- Ingresso in servizio: 1931
- Ritiro dal servizio: 1941
- Esemplari costruiti: 61
- Lunghezza: 9,72 m
- Larghezza: 3,2 m
- Altezza: 3,43 m
- Peso: 54 tonnellate
- Armamento principale: 1 cannone da 76,2 mm
- Armamento secondario: 2 cannoni da 45 mm, 6-7 mitragliatrici
- Motore: 1 x 500 hp
- Velocità massima: 30 km/h
- Autonomia: 150 km
- Equipaggio: 9-10
SMK, il “gemello multitorretta” del KV-1
Panoramica sul carro armato multitorretta SMK
Nella seconda metà degli anni trenta, le forze armate sovietiche decisero di sostituire il T-35 con qualcosa di più moderno, affidabile e meno costoso. I progetti presentati furono tre: l’SMK, il T-100 ed il KV-1.
L’SMK fu sviluppato e costruito dai tecnici delle Officine Kirov nel 1939, in un unico prototipo. Pesava 55 tonnellate, ed aveva due torrette:
- la principale rialzata con un cannone da 76,2 mm e due mitragliatrici (una coassiale al cannone, l’altra dietro alla torretta);
- la secondaria, davanti alla principale, con un pezzo da 45 mm ed una mitragliatrice.

Come linee era decisamente più moderno del T-35 (ci voleva poco). Comunque, va detto che in origine l’SMK aveva ben tre torrette, e le secondarie erano due (ce ne stava una seconda posteriore con il cannone da 45 mm, identica all’anteriore). Furono i militari (o Stalin, secondo la leggenda) a volerne la rimozione.
Questo carro armato fu provato prima in un poligono sovietico (dove non fece una gran figura), poi direttamente in guerra, contro la Finlandia. In pratica, i tre “candidati” alla sostituzione del T-35 furono riuniti in una sola unità, e portati in combattimento per vedere come se la cavavano.
Le cose non andarono bene all’SMK: durante la prima battaglia di Summa passò su una mina e rimase immobilizzato. Tutti i tentativi di recuperarlo fallirono, ed i sovietici dovettero abbandonarlo (anche perché persero la battaglia). Quando, due mesi dopo, l’Armata Rossa tornò all’attacco e vinse, trovò l’SMK esattamente dove lo aveva lasciato: i finlandesi, dopo avergli fatto qualche foto, se ne disinteressarono completamente.
L’SMK era un buon carro armato: potente e protetto, ma concettualmente antiquato. La preferenza dei militari andò quindi al KV-1, l’unico a torretta singola. La cosa divertente è che il KV-1 fu realizzato dagli stessi progettisti dell’SMK in completa autonomia: quando videro che i militari volevano meno torrette, svilupparono di loro iniziativa un altro carro armato, identico all’SMK ma con una sola torre, armata con un 76,2 mm.
E fu proprio quello che entusiasmò i militari per le sue prestazioni (e preoccupò parecchio i tedeschi quando se lo trovarono contro. Ma questa è un’altra storia).

Dati tecnici
- Progettista: Josef Kotin
- Costruttore: Officine Kirov (Leningrado)
- Tipologia: carro armato pesante
- Ingresso in servizio: 1939 (prototipo)
- Esemplari costruiti: 1
- Lunghezza: 8,75 m
- Larghezza: 3,4 m
- Altezza: 3,25 m
- Peso: 55 tonnellate
- Armamento principale: 1 cannone da 76,2 mm
- Armamento secondario: 1 cannone da 45 mm, 4 mitragliatrici
- Motore: 1 x 850 hp
- Velocità massima: 35,5 km/h
- Autonomia: 725 km
- Equipaggio: 7
Il T-100, l’altro sostituto del T-35
Panoramica sul T-100
Il T-100 fu l’altro carro armato multitorretta che tentò (senza riuscirci) di diventare il successore del T-35. Visivamente era molto simile all’SMK, anche se era più pesante (58 tonnellate) ed aveva delle differenze in termini di corazzatura, motori, sospensioni e design della torretta.
Anche questo, come il precedente, inizialmente aveva tre torrette, poi ridotte a due:
- la principale con il cannone da 76,2 mm;
- la secondaria con quello da 45 mm.
Quattro mitragliatrici completavano l’armamento.
Come l’SMK, anche il T-100 fu provato al poligono di Kubinka, dove riuscì a fare peggio dell’SMK (pesava di più ed era meno mobile). Insomma, durante le prove il solo a fare bella figura fu il KV-1.
I tre carri armati (SMK, T-100 e KV-1) vennero testati sul campo durante la guerra contro la Finlandia. I tre veicoli furono inquadrati in una sola unità ed inviati in combattimento. Presero parte alla battaglia di Summa, che si risolse in una sconfitta per i sovietici. Il T-100 comunque non si comportò affatto bene, e quindi fu scartato.
Complessivamente ne furono costruiti due. Il secondo prototipo, su richiesta delle autorità, venne modificato con un cannone navale da 130 mm, ed impiegato prima in Finlandia, poi a Mosca nel 1941-1942. Questo cannone semovente, chiamato SU-100Y, ancora esiste ed è esposto al museo di Kubinka.

Dati tecnici
- Progettista: N. Barykov
- Costruttore: Officine Kirov (Leningrado)
- Tipologia: carro armato pesante
- Ingresso in servizio: 1939 (prototipo)
- Esemplari costruiti: 2
- Lunghezza: 8,38 m
- Larghezza: 3,4 m
- Altezza: 3,42 m
- Peso: 58 tonnellate
- Armamento principale: 1 cannone da 76,2 mm
- Armamento secondario: 1 cannone da 45 mm, 4 mitragliatrici
- Motore: 1 x 800 hp
- Velocità massima: 36 km/h
- Autonomia: 200 km
- Equipaggio: 6-8
(immagine di copertina derivata da Wikimedia Commons. Credits: Saiga20K. CC BY-SA 3.0)